Una giornata di inferno, roghi in tutta l’isola da Orosei a Cardedu
Oltre 40 incendi hanno devastato la Sardegna, centinaia di evacuati e momenti di paura nei resort
inviata a Orosei Dopo la giornata d’inferno di domenica a Villasimius con il rogo spaventoso di Punta Molentis e altri incendi in tutta l’isola, per tutta la giornata di ieri il fuoco con il suo carico di terrore ha tenuto in scacco la Sardegna, con oltre 40 roghi, colpendo particolarmente una delle zone più belle e affollate della costa orientale, Sos Alinos, Cala Liberotto e Marzellinu. Alleato del fuoco, un vento impetuoso con continui cambiamenti del fronte delle fiamme, pericolosamente vicine a case e resort. Un enorme dispiegamento di forze ha lavorato dalle 9 del mattino per contrastare le fiamme e proteggere la vita delle persone nelle borgate marine che a fronte di 450 residenti ufficiali, sopportano in estate un carico antropico di almeno settemila persone. Le case e alcuni resort sono stati evacuati: i volontari della Croce bianca di Orosei sono andati porta a porta, e nelle spiagge, per invitare chiunque vi si trovasse a spostarsi verso aree più sicure. Il residence Cala Viola, a Sos Alinos, è stato evacuato: le altre case sono state lasciate spontaneamente da turisti e da chi vi abita stabilmente.
L’inizio dell’inferno Le prime lingue di fuoco sono state avvistate dalle nove del mattino, nel costone di Su Crastu, che sovrasta il rio Sos Alinos. L’allarme è stato rapidissimo, ma altrettanto rapidamente il fronte delle fiamme ha galoppato. E quello che inizialmente sembrava un rogo lontano è diventato in pochi minuti un incendio che avrebbe potuto avere conseguenze drammatiche.
Gli interventi Mentre centinaia di persone si allontanavano dalle fiamme, sulla costa di Cala Liberotto e Sos Alinos si è riversato un vero esercito, composto dal Corpo forestale e di vigilanza ambientale, Vigili del fuoco, Forestas, Barracelli, ma anche Carabinieri di Orosei e Siniscola e Iloghe, Polizia di Stato di Orosei e Bitti, Polizia municipale. Tre i canadair da Olbia, il super Puma da Alà dei Sardi e un elicottero da Sorgono si sono alternati fino alla sera con lanci per arginare il fuoco che seguendo il canale di Sos Alinos ha saltato la strada verso Sa Linna Sicca. A terra, cinque squadre dei Vigili del fuoco a presidio delle case con 13 mezzi al seguito; otto squadre di Forestas e una squadra della Protezione civile di Galtellì .
Strada bloccata Nel momento in cui le fiamme sono diventate ancora più minacciose, si è reso necessario bloccare la 125, nel tratto dal residence Le quattro lune fino alla traversa di Sos Alinos. Si è quindi formata una lunga coda di auto e solo dopo un paio d’ore la strada è stata riaperta. Circa 150 persone che non sono riuscite a raggiungere il municipio di Orosei, dove la sindaca Elisa Farris ha attivato il Centro operativo comunale e il centro di raccolta che ha ospitato una cinquantina di evacuati, sono state portate nella parrocchia di Sant’Antonio a Sos Alinos, e assistiti dalla Protezione civile, dai volontari e dal 118. Nessuno è rimasto ferito; i sanitari sono intervenuti a supporto di una donna e del suo bimbo di 5 mesi in difficoltà per il fumo.
Gli altri roghi Ieri fino all’imbrunire sono continuate le operazioni di bonifica che proseguiranno stamane, così come la conta dei danni e la ricerca delle cause dell’incendio. Sempre ieri, altri incendi in Ogliastra: a Cardedu è stato evacuato l’Hotel Cala Luas e le fiamme hanno minacciato l’Hotel Corte Bianca; fiamme anche a Ponte San Paolo; a Bosa un rogo ha minacciato il centro abitato e una struttura ricettiva; fiamme anche nel territorio di Borore. Oggi il nuova giornata di allerta altissima, per il vento che potrebbe alimentare nuovi roghi e la ripartenza di quelli di ieri.