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La Lega non ha più consiglieri regionali: Alessandro Sorgia si autosospende

di Serena Lullia

	Alessandro Sorgia
Alessandro Sorgia

L’unico eletto del Carroccio spiega le ragioni che lo hanno portato a lasciare il partito con cui era stato eletto con 2717 voti: «Sono sempre stato un corpo estraneo»

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Cagliari La parola che ritorna, tra le righe, è silenzio. Quello che pesa, che diventa muro, che si insinua nei corridoi della politica e nelle stanze del suo stesso partito. Alessandro Sorgia, unico eletto del Carroccio in Consiglio regionale, ha deciso di interrompere il suo cammino con la Lega. Lo fa con toni amari ma pacati, senza sbattere la porta, con la certezza che il vuoto attorno a lui sia ormai impossibile da colmare. «Ho cercato di superare queste circostanze con il lavoro duro in consiglio regionale e cercando di fare capire a tutti a più riprese che sarebbe stata indispensabile un'azione congiunta per il bene della Lega, della Sardegna e dei sardi – dice –. Ho detto e ribadito a più riprese di mettermi a totale e completa disposizione di tutti nei territori, ma, purtroppo, non ho mai avuto alcun riscontro».

Sorgia spiega di aver chiesto ascolto, di aver offerto impegno, di aver sollecitato anche con i suoi post del fine settimana, con una cronaca puntuale dell’attività in aula.  «Ho cercato allora di sollecitare e stimolare le persone nei vari gruppi di cui faccio parte attraverso i miei post del fine settimana nei quali ho evidenziato la mia attività in consiglio regionale ed anche qui non ho avuto alcun riscontro se si escludono pochissime eccezioni. Ho aspettato il congresso regionale e poi quello nazionale e mi sono detto “vediamo cosa succede”, ma purtroppo niente di niente. Mi sono reso conto di essere da sempre un corpo estraneo e tale sono rimasto. Come ho evidenziato ai dirigenti del partito sia a livello regionale che nazionale non ho mai preteso di essere apprezzato da tutti ma purtroppo adesso ho la certezza di essere indesiderato o non accettato dalla maggior parte dei militanti. Peccato, ho provato in tutti i modi di invertire la tendenza ma, nonostante abbia profuso il massimo dell'impegno come mio solito, non ci sono riuscito», aggiunge. 

Nessuna polemica urlata, solo la constatazione che il suo cammino nella Lega finisce qui. «Per tutti questi aspetti, come peraltro per tutto il resto, senza alcuna polemica mi vedo costretto ad autosospendermi dal partito della Lega. Non mi arrendo di certo e continuerò a portare avanti incessantemente le mie battaglie in consiglio regionale nell'interesse esclusivo della Sardegna e dei sardi». Il colpo finale, quello che lui stesso definisce «la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso», arriva con la scelta del commissario per l’Autorità portuale, decisa senza coinvolgerlo. «Nonostante un grande impegno in consiglio regionale in questo anno e mezzo di attività non ho avuto i necessari riscontri dal partito della Lega neanche su decisioni importanti prese a livello nazionale sulla Sardegna (trascurando tra le tante la mia solitaria battaglia contro la speculazione energetica) o il mancato coinvolgimento su numerose altre situazioni come la recentissima scelta del commissario per l'autorità portuale». Un epilogo annunciato, quasi scritto. Sorgia resta nel gruppo misto, in cui era già approdato come unico consigliere eletto con il Carroccio.

Sorgia era stato eletto con 2717 voti nella circoscrizione di Cagliari per la Lega Salvini Sardegna: componente della III Commissione permanente (dal 7 maggio 2024) e della Giunta delle elezioni (dal 19 novembre 2024). 

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