Supermercati, prezzi in aumento: Sassari è la città meno economica d’Italia – tutti i dati e le classifiche
L’analisi di Altroconsumo: le insegne più convenienti e i consigli su come risparmiare
Sassari Prezzi in aumento nei supermercati di tutte le tipologie, con una crescita media del 2,2% rispetto alla rilevazione del 2024: +2,1% nei discount, +2,4% nei super e +1,9% negli iper. E’ uno dei dati riportati nell’analisi di Altroconsumo che ha stilato la classifica 2025 dei supermercati più convenienti in tutta Italia e delle regioni e città in cui si risparmia sulla spesa. L’indagine ha interessato 1.150 punti vendita in 67 città e 125 categorie di prodotti. Alcuni dati: la Sicilia è la regione più economica, la Valle d’Aosta la più cara e tra le città Sassari è la meno economica. A Venezia va invece il primato del risparmio, seguita da Como e Verona.
Qui tutti i dati e la classifica di Altroconsumo
Le insegne Eurospin è l’insegna che al momento delle rilevazioni offre i prezzi più vantaggiosi per i prodotti più economici. Famila primeggia nelle categorie spesa mista per iper e super e, insieme a Famila Superstore, spesa di prodotti di marca. In’s Mercato è il più conveniente nella categoria spesa mista per discount. Carrefour si aggiudica il primo posto nella categoria spesa con prodotti a marchio dell’insegna.
Le regioni La Sicilia è la regione più economica secondo l’indagine, la Val d’Aosta la più cara. A Venezia va il primato del risparmio, seguita da Como e Verona. Sul fronte opposto, Sassari che si posiziona come la città meno economica
I numeri L’analisi si basa su quattro panieri di spesa differenti: spesa mista, prodotti di marca, prodotti più economici e prodotti a marchio dell’insegna, con l’obiettivo di restituire una fotografia completa del posizionamento di prezzo delle principali insegne. Nel dettaglio: Eurospin consente un taglio della spesa di quasi il 40% rispetto alla media nazionale. Una famiglia composta da quattro persone, la cui spesa media annua è pari a 9.276 euro secondo l’Istat, può arrivare a risparmiare fino a 3.700 euro in dodici mesi, orientandosi verso i prodotti più economici presenti sugli scaffali. Anche optando per un carrello composto esclusivamente da prodotti a marchio dell’insegna, il risparmio rimane consistente. In questo caso, è Carrefour a garantire il maggiore vantaggio economico, con una riduzione fino a 3.308 euro l’anno. Per le famiglie che adottano un approccio più flessibile, acquistando un mix di prodotti di marca, private label e articoli economici – il cosiddetto paniere della spesa mista – il risparmio dipende fortemente dal canale distributivo scelto. Fare una spesa mista presso un discount può tradursi in un risparmio annuo di 2.838 euro, scegliendo In’s Mercato, la catena più conveniente in questa categoria. Il vantaggio si riduce però sensibilmente se si acquistano gli stessi prodotti in un ipermercato o supermercato tradizionale: anche nella migliore delle ipotesi, con Famila, il risparmio si ferma a 208 euro annui. Infine, chi predilige prodotti di marca può ottenere un risparmio massimo di 506 euro l’anno, ancora una volta rivolgendosi a Famila. Tuttavia, si tratta di un risultato modesto rispetto alla variabilità dei prezzi riscontrata nel corso dell’indagine: gli articoli dei marchi più noti sono quelli che mostrano le oscillazioni di prezzo più ampie, con differenze che in alcuni casi superano il 100% tra un punto vendita e l’altro. Lo stesso prodotto può costare il doppio a seconda del supermercato scelto.
I discount Detengono stabilmente la leadership in termini di convenienza. A primeggiare quest’anno nella categoria dei prodotti più economici è Eurospin, che torna in vetta dopo aver perso terreno nelle ultime due edizioni dell’indagine Altroconsumo. Il secondo gradino del podio è occupato da Aldi (indice 101), mentre al terzo posto si collocano In’s Mercato e Lidl (ex aequo, indice 102). Il confronto tra discount e catene della distribuzione tradizionale evidenzia in questa categoria la forbice di prezzo più ampia: una distanza significativa che riflette la diversa strategia commerciale e il forte settima posizione, occupata da Ipercoop (indice 115), a testimonianza del divario che ancora persiste tra modelli distributivi diversi.
Prodotti di marca Per quanto riguarda i prodotti di marca, è ancora Famila (e Famila Superstore) a ottenere il miglior posizionamento in classifica (indice 100). Seguono a brevissima distanza tre titani del settore: Esselunga e Esselunga Superstore, Ipercoop e Spazio Conad (tutti con indice 101), a dimostrazione di un mercato molto competitivo in questa categoria. Nel paniere dei prodotti a marchio dell’insegna, il primato spetta nuovamente a Carrefour (indice 100). Segue l’offerta a marchio Conad e in particolare Spazio Conad che si distingue per la maggiore convenienza (101), mentre le altre insegne del gruppo - Conad (103) e Conad Superstore (104) - presentano livelli di prezzo meno competitivi. Da evidenziare, anche in questa categoria, la forte variabilità dei prezzi: tra i prodotti a marchio Carrefour e i più costosi, firmati Eurospar, si registra infatti un divario di prezzo del 18%.
Le città L’indagine annuale di Altroconsumo svela gli indirizzi dei negozi in cui risiede la convenienza nelle 67 città considerate. Le classifiche dei punti vendita si basano sui prezzi dei prodotti di marca rilevati in supermercati e ipermercati. A ottenere il miglior posizionamento (indice 100) è l’Iper Rossetto di Marcon, in provincia di Venezia. La catena Rossetto domina stabilmente la classifica da anni: cinque dei suoi negozi rientrano nelle prime dieci posizioni. Tra le città del Veneto è Verona a distinguersi per l’alta concentrazione di negozi competitivi, con numerosi punti vendita presenti nella top 30. Al secondo posto nella classifica generale si piazza l’Iperal di Como, seguito da tre punti vendita Mega a Pordenone, Udine e Treviso. Per il Centro e Sud Italia, si segnalano rispettivamente Coop.fi di Sesto Fiorentino e un punto vendita Dok Supermercati di Taranto 4 (entrambi con indice 107). In fondo alla classifica, i punti vendita con i prezzi più elevati sono un Despar di Cagliari (indice 131) e un Sigma di Bologna (indice 132). Le città del Nord Italia si confermano le più dinamiche da un punto di vista della concorrenza. A Como, per esempio, si può risparmiare fino a 1.386 euro l’anno scegliendo il punto vendita più conveniente. Margini importanti si registrano a Roma e Bologna, dove la differenza tra l’insegna più economica e quella più costosa supera i 1.300 euro annui; a Milano il divario è leggermente inferiore, ma comunque rilevante. Scenario opposto al Sud, dove la competizione tra catene è molto più contenuta. A Napoli e Caserta, il risparmio massimo ottenibile in un anno scegliendo il punto vendita migliore si ferma addirittura al di sotto dei 50 euro. Per quanto riguarda il Centro Italia, a Firenze il risparmio potenziale può arrivare fino a 970 euro, mentre in altre città come Perugia, Arezzo, Pisa, Pescara, Latina e Prato la forbice di prezzo oscilla tra i circa 400 e i 700 euro annui. A sorpresa, il primato del risparmio va a Venezia, dove una famiglia attenta può contenere la spesa annuale entro i 6.260 euro. Bene anche Como (6.282 euro) e Verona (6.386 euro). Sul fronte opposto, Sassari si posiziona come la città meno economica, con un minimo di spesa che non scende sotto i 7.410 euro all’anno.
La mappa della spesa Le regioni più convenienti sono quelle del Nord Italia. Al Sud, invece, prezzi alti e redditi bassi aggravano il peso della spesa sul bilancio familiare. Il Centro resta in una posizione di mezzo. Sicilia e Val d’Aosta si collocano agli estremi, e non solo geografici. Una famiglia siciliana spende in media nell’arco di un anno il 10% in meno rispetto ad una famiglia valdostana. La spesa al supermercato può arrivare a incidere fino al 19% del budget familiare. In Puglia assorbe il 19,3%, in Calabria il 19,2%, in Campania il 18,5%, in Basilicata il 18,3%. Sono tra le regioni con i redditi familiari più bassi: meno di 40.000 euro l’anno. In Trentino-Alto Adige e Lombardia pesa solo il 10,7% e l’11,1%, grazie a redditi annui superiori ai 60.000 euro. Resta sotto il 13% in Emilia-Romagna, Veneto, Piemonte, Liguria e Toscana. La differenza tra l’incidenza più bassa (10,7%, Trentino-Alto Adige) e quella più alta (19,3%, Puglia) è di 8,6 punti: significa che per i pugliesi la spesa pesa l’80% in più rispetto ai trentini e altoatesini. La rilevazione dei prezzi è stata fatta tra il 3 e il 31 marzo 2025.