Attentati in chiesa, il vescovo: «Don Mocci non tornerà»
Monsignor Fornaciari dopo i due incendi di gennaio aveva rimosso il sacerdote: «Rientro non prudente»
Valledoria Parole di incoraggiamento e di riflessione quelle che ieri mattina, 6 settembre, al termine della cerimonia di insediamento del nuovo parroco di Valledoria don Pietro Pruneddu, sono state pronunciate da monsignor Roberto Fornaciari, vescovo di Tempio. A otto mesi dagli attentati incendiari che hanno colpito la chiesa del Cristo Re (ancora inagibile) e che hanno determinato l’allontanamento immediato del parroco don Francesco Mocci, ieri la comunità si è ritrovata unita davanti al suo vescovo.
A lui, solo due giorni fa, si erano rivolti i parrocchiani chiedendo di rompere il silenzio su una vicenda che ha scosso Valledoria. Perché l’indagine su quei fatti è ancora aperta e l’inquietudine della comunità parrocchiale non si è mai sopita.
Il 5 gennaio – quando scoppiò il primo rogo – fu proprio il giovane sacerdote don Francesco Martino Mocci (ex artificiere dell’Esercito) a domare le fiamme con un estintore. Poi ci fu il secondo attentato, dopo pochi giorni: prima le fiamme in un magazzino vicino alla casa parrocchiale, per attirare il prete e i suoi collaboratori dopo la messa vespertina; subito dopo, il rogo appiccato in una stanza sul retro della sagrestia, che nessuno riuscì a fermare e che mandò in fumo arredi e paramenti, rendendo la chiesa inutilizzabile.
«In questi 8 mesi – ha detto ieri monsignor Fornaciari – ho seguito personalmente e con apprensione tutto ciò che è accaduto nella vostra comunità. L’ho fatto nel silenzio della preghiera, nella discrezione che richiede rispetto delle persone e delle vicende in corso. Collaborando costantemente con le forze dell’ordine, per fare luce sull’accaduto. Vi ho accompagnati passo dopo passo, anche se non sempre visibilmente, ma non vi ho mai abbandonati».
Il vescovo ha desiderato con forza rassicurare i fedeli: «Ho voluto che non vi mancasse mai una guida spirituale e sin da subito ho inviato don Francesco Cossu, che già conosceva molti di voi. In questi giorni ho anche avuto modo di incontrare una delegazione della vostra comunità, per ascoltare i vostri timori, le vostre domande, e per rassicurarvi su ciò che stiamo facendo. So che molti di voi sono affezionati a don Francesco Mocci. Comprendo il legame che si è creato in questi anni. Tuttavia, poiché la vicenda che lo riguarda non è ancora giunta a conclusione, ritengo - con lui - che non sarebbe prudente un suo ritorno. È per questo che don Francesco vivrà un’esperienza in un altro contesto».
Quello di ieri, però, ha tenuto a precisare monsignor Fornaciari «è un giorno nuovo, di ripartenza. Con fiducia vi affido un nuovo parroco, con anni di esperienza, che camminerà con voi nel servizio e nell’ascolto. Vi invito ad accoglierlo con benevolenza, vogliategli bene come ne avete voluto a don Francesco Mocci». La messa poi è proseguita con la nomina di don Pietro Pruneddu. Infine ha preso la parola il sindaco Marco Muretti: «La nostra chiesa ha riportato ingenti danni per centinaia di migliaia di euro. Nel nostro bilancio comunale non abbiamo tutti i soldi a disposizione e pertanto ci stiamo rivolgendo alle istituzioni regionali competenti per avere il giusto supporto per ottenere i giusti finanziamenti».
«Desidero rassicurarvi su un altro aspetto importante – aveva detto poco prima, a questo proposito, monsignor Fornaciari – Ci stiamo impegnando per recuperare i fondi necessari alla sistemazione della chiesa, e di questo si stanno occupando fin dai primi mesi gli organismi della curia»