L’incontro degli studenti con la Todde diventa un caso: «Censura le domande dei ragazzi», la replica: «Accuse false»
Polemiche dopo la diffusione di una circolare in cui si specifica che i quesiti da porre alla Presidente dovranno essere preventivamente concordati con lo staff della Regione
Venerdì 3 ottobre 2025, al teatro comunale di San Gavino Monreale, la presidente della Regione Alessandra Todde incontrerà 140 studenti delle classi quinte degli istituti Marconi – Lussu di San Gavino e Piga di Villacidro. Un appuntamento voluto per stimolare un confronto diretto con i giovani su temi cruciali per il loro futuro: qualità della vita, servizi, ambiente, formazione e opportunità nell’isola.
Tuttavia, quella che sarebbe dovuta essere una preziosa occasione educativa è stata investita da una polemica che rischia di distogliere l’attenzione dal senso stesso dell’iniziativa. A innescarla è stata la diffusione di una comunicazione interna rivolta ai docenti, in cui si specifica che le domande da porre alla Presidente dovranno riguardare solo certi temi e saranno preventivamente condivise con lo staff comunicazione della Regione. Da lì le accuse di censura e “indottrinamento” da parte di alcune forze politiche e associazioni, come il movimento Sardegna chiama Sardegna (il primo a sollevare la polemica), che parla di “scuola trasformata in un palcoscenico di propaganda”. Accuse pesanti, a cui anche la dirigente scolastica del Marconi – Lussu ha voluto rispondere. La preside ha chiarito che non si tratta affatto di un bavaglio, ma «tale prassi non è una novità: in passato, in occasione di incontri con altre figure istituzionali, professionisti e ricercatori, si è seguita la medesima modalità, che nulla ha a che vedere con il limitare la libertà di espressione. Al contrario, l’obiettivo è valorizzare al meglio il confronto con gli ospiti, offrendo agli studenti un’occasione di crescita e approfondimento». Secondo la dirigente, non un comizio elettorale dunque, ma un momento formativo, in linea con la missione educativa della scuola.
L’opposizione Diversi esponenti dell’opposizioni hanno cavalcato la polemica. Il deputato Salvatore Deidda (Fratelli d’Italia) ha parlato di uno “scivolone imbarazzante” e ha annunciato un’interrogazione parlamentare: «Anche in questo caso, un esponente del campo largo prova a strumentalizzare e a indottrinare gli studenti. Se si va nelle scuole, non deve esserci censura. Presenterò un’interrogazione al ministro Valditara affinché questi episodi e tentativi di strumentalizzare i ragazzi siano vietati dai dirigenti scolastici. La Presidente Todde si scusi per lo scivolone suo e del suo staff» conclude Deidda. Il consigliere regionale di Sardegna al centro 20Venti Alberto Urpi ha definito il caso “un insulto ai giovani”, accusando la presidente Todde di avere “paura delle domande”. «Cosa ne penseranno – conclude Urpi – gli iscritti al Movimento 5 Stelle, che hanno fatto della trasparenza una bandiera? Una trasparenza che, evidentemente, vale solo quando si tratta degli altri».
La replica della Todde Non si è fatta attendere la replica dello staff della presidente che spiega le motivazioni della scelta e torna a porre l’attenzione sul significato dell’iniziativa. «Secondo il movimento, le domande sarebbero state “concordate” per “edulcorare” il confronto ed evitare quesiti scomodi, le accuse sono false e basta citare i fatti per smentirle». Alcuni degli incontri fatti dalla Todde, si spiega nel comunicato, sono durati diverse ore e la governatrice non si è mai sottratta al confronto, anche quando gli studenti hanno posto domande su temi di stretta attualità, transizione energetica, energie rinnovabili, sanità e decadenza. «Per questo preciso motivo, l’invito che viene dalla presidenza, in fase di definizione della data, è quello di comunicare previamente gli argomenti da trattare, così da consentire alla presidente di fornire ai ragazzi risposte esaustive e dettagliate, basate su dati concreti, senza lasciare dubbi o questioni sospese, i fatti dimostrano che la presidente Todde ha sempre risposto alle domande dei cronisti senza alcuna remora. Un atteggiamento che continuerà ad avere, sia con la stampa sia, soprattutto, con i ragazzi» conclude il comunicato di replica.