“Desaparecidos sardi in Argentina” ha fatto tappa in 40 scuole superiori dell’isola
Giornata conclusiva a Sassari davanti a 200 giovani. Stefania Cuccu racconta un pezzo di storia da non dimenticare
Sassari Duecento studenti alla scoperta dell’emigrazione sarda in Argentina e del dramma della dittatura del 1976 che ha portato alla tortura, e alla scomparsa (desaparicion), di 30.000 persone. Un viaggio nella storia attraverso le pagine del libro di Stefania Cuccu, “Desaparecidos sardi in Argentina”, che è anche il titolo di un progetto voluto e messo in piedi da una serie di Circoli degli emigrati sardi nel mondo, in particolare l’Associazione “Quattro Mori” di Charleroi-Belgio, il Centro “Su Nuraghe” di Amburgo-Germania e la Federazione argentina, con il sostegno dell’assessorato del Lavoro della Regione Sardegna (attraverso i fondi Pae 2024).
Nei giorni scorsi, il convegno finale del progetto, nella sala congressi dell’Hotel Pegasus, di via Preda Niedda, davanti alle scolaresche. In prima fila, l’assessora regionale Desiré Manca. Un’occasione per portare all’attenzione dei giovani le testimonianze dirette di scrittori, storici, avvocati, gente comune che Cuccu ha intervistato per il libro al fine di ricostruisce quanto successo in Argentina. «Di questa storia si sa poco – ha sottolineato l’assessora Manca –. La paura e il silenzio sono state le fondamenta su cui la dittatura militare argentina ha costruito la propria politica del terrore a partire da quel 24 marzo del 1976. Se paura e silenzio sono state le basi di questo spietato governo imposto, voce e coraggio sono le nostre armi. Le armi di noi politici, docenti, educatori, genitori che diffondiamo la memoria per costruire, insieme ai nostri ragazzi, un futuro migliore basato sulla verità e sulla giustizia».
«È fondamentale per le giovani generazioni ripercorrere quelle tappe, anche se dolorose, perché per loro è questo il momento in cui si forma una coscienza e una consapevolezza critica – ha aggiunto Elio Turis, responsabile del progetto –. Il ricordo rimane fondamentale per stimolare una riflessione sulle conseguenze tragiche di ideologie portate all’estremo».
“Desaparecidos”, infatti, è un termine utilizzato per indicare tutti coloro che da un giorno all’altro sono stati catturati e mai più ritrovati. «Tra questi anche i nostri emigrati sardi in Argentina» ribadisce Stefania Cuccu, autrice di questa preziosa inchiesta internazionale, un vero e proprio reportage senza frontiere.
«Questo lavoro, ha costruito un ponte tra Argentina, Belgio, Germania e Sardegna» sono le parole di Gianni Masia, presidente del Circolo degli emigrati sardi di Amburgo, in Germania. «Ci ha consentito di capire che siamo tutti parte di un processo storico al quale siamo chiamati a dare il nostro contributo».
Scrittrice, insegnante e formatrice di Gesturi di casa a Cagliari, Stefania Cuccu chiude così, dopo un anno di intenso lavoro, un lungo tour che ha portato alla consegna di 13.000 copie del libro agli studenti delle classi quinte delle superiori della Sardegna. Innumerevoli gli interventi, le discussioni e i confronti che l’autrice ha tenuto in ben quaranta scuole superiori. «Il racconto delle testimonianze oltre a fornire utili spunti di riflessione sull’importanza dei diritti umani – spiega Cuccu –, ha avuto anche il merito di aiutare i ragazzi a riflettere su quanto la storia non sia qualcosa di astratto, teorico e lontano; la storia è fatta di esperienze di persone normali e noi tutti siamo parte di un processo storico a cui siamo chiamati a dare il nostro personale contributo».
Con la Federazione dei circoli in Argentina hanno lavorato al progetto:
- Associazione “Quattro Mori” di Chatelineau Charleroi, Belgio;
- Centro “Su Nuraghe” di Amburgo-Germania;
- Circolo “Domus Sardinia” di Neuquén e Patagonia;
- Circolo “Quattro mori” di Livorno;
- Circolo “Grazia Deledda” di Genk, Belgio;
- Circolo “Antonio Segni” di La Plata, Argentina;
- Associazione “Grazia Deledda” di Ciampino;
- Centro “Maria Carta” di Francoforte, Germania;
- Associacion italiana Sardegna di Buenos Aires, Argentina;
- Circolo sardo di Berlino e Sardisches Kulturzentrum, Germania;
- Circolo “Shardana” di Perugia;
- Associazione culturale sardi in Toscana Firenze.