Rally mondiale a Roma dal 2027, la Regione protesta: «Nessun accordo per spostare la tappa»
Alla Sardegna andrebbe il campionato europeo, Wrc: «La migliore soluzione per il rallysmo italiano», Fia: «Il prossimo anno ultima edizione sarda»
Sassari Prima era un caso, adesso che ci sono le ufficialità nero su bianco, è un pasticcio bello e buono. L’annuncio è con un post sui social e un comunicato stampa. Prima la foto di un’auto a pochi passi dal Colosseo, poi il titolone: «Il Wrc si sposta sull’Italia continentale». Nel “Continente”, come si dice.
Una forma originale per annunciare che dal 2027, per quattro anni, la tappa italiana del mondiale Rally Wrc volerà a Roma. Con una piccola vittoria per la Sardegna: prima del trasloco – o dello “scippo” – romano, c’è tempo per l’edizione 2026 nell’isola. E con una moneta di scambio: dal 2027 al 2030 la Sardegna ospiterà l’Erc, il campionato (solo) europeo di rally. O almeno, questa è la versione ufficiale diffusa da Wrc in accordo con Aci, Fia e «istituzioni locali».
Dalla Regione la versione è totalmente diversa, negano di aver dato il placet al trasferimento della tappa e negano di aver accettato in cambio l’evento europeo. Da Cagliari sono su tutte le furie per il comunicato, la presidente Alessandra Todde e il vice Giuseppe Meloni, fin qui protagonisti diretti delle interlocuzioni per trattenere il rally, non rilasciano dichiarazioni. Ma chi è vicino a loro fa capire che la Regione si muoverà per far valere, così viene detto, il contratto triennale in piedi con Aci fino al 2027. In ottica tappe mondiali, la Regione ha già stanziato i fondi per le prossime edizioni. Per questo motivo governatrice e vice nonché assessore al Bilancio aspettano, già oggi, una presa di posizione dall’Aci. E poi ci sarebbe un’altra matassa da sbrogliare: Wrc nel comunicato fa riferimento all’edizione 2026 che si svolgerà dal primo al 4 ottobre a Olbia, già cornice principale quest’anno, e ciò andrebbe contro la consuetudine dell’alternanza tra la città gallurese e Alghero. La situazione è tutt’altro che chiara.
«Il nuovo rally d'Italia si svolgerà sulle tortuose strade asfaltate del Lazio, con il prestigio internazionale e la cornice storica di Roma che offrono un'opportunità unica per aumentare la visibilità del Wrc sulla scena mondiale», si legge nella nota e poco dopo Simon Larkin, senior event director di Wrc Promoter, dichiara: «Siamo fiduciosi che questo accordo rappresenti la migliore linea d'azione per il futuro del rallysmo di alto livello in Italia. La decisione di posticipare il rinvio al 2027 ci darà il tempo necessario, insieme alla Fia, per preparare al meglio l'evento a Roma, garantendone il successo fin dal primo anno».
In realtà la stessa Aci parla di «passo fondamentale per il rally italiano» per descrivere l’«accordo raggiunto con la Fia e Wrc Promoter». Lo dice il commissario straordinario Tullio Del Sette: «Siamo orgogliosi di aver siglato un contratto quinquennale con Wrc Promoter che non solo garantisce stabilità al nostro campionato, ma getta anche le basi per lo sviluppo a lungo termine del rally nel nostro Paese. Questo non sarebbe stato possibile senza l'immenso e continuo supporto della Regione Sardegna in tutti questi anni, per il quale siamo profondamente grati. Accogliamo con grande piacere anche la Regione Lazio, che sarà il partner principale dell'evento della Capitale».
La Road sport director di Fia, Emilia Abel, chiosa: «Siamo lieti di vedere il futuro a lungo termine di uno degli eventi più storici e significativi del rally essere rinnovato. Il Rally di Sardegna ha rappresentato una grande sfida per gli equipaggi negli ultimi anni e sono sicura che l'edizione del prossimo anno sarà altrettanto spettacolare». L’ultima (sigh).