La Nuova Sardegna

La tragedia

Giallo a Terralba, l’uomo investito da un’auto pirata era stato minacciato sui social

di Enrico Carta
Giallo a Terralba, l’uomo investito da un’auto pirata era stato minacciato sui social

Il cadavere di Claudio Manca trovato in cunetta. I carabinieri indagano per omicidio stradale ma c’è la coincidenza di accuse pesanti lanciate sui social

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Inviato a Terralba È mattina, più o meno le 10. Una persona imbocca la circonvallazione all’uscita del paese verso San Nicolò d’Arcidano, scorge qualcosa di strano nella cunetta e rallenta. All’inizio non capisce bene cosa sia, però si insospettisce e torna indietro. Seminascosti tra un po’ di erbacce e l’avvallamento al bordo della strada ci sono una bicicletta ammaccata e soprattutto un uomo. Un istante dopo l’automobilista dà l’allarme perché quella persona non si muove e non ci vuol molto a capire che è un cadavere: è il corpo senza vita di Claudio Manca, 49enne di Terralba.  Tra l’erba e l’asfalto, i carabinieri prelevano parti di oggetti e frammenti che pensano possano essere utili all’indagine che, come confermerà il procuratore capo Paolo De Falco, è ad ampio raggio. È un altro segnale che la morte accidentale con la fuga di chi l’ha procurata non è l’unica pista investigativa che viene seguita. 

I carabinieri indagano per omicidio stradale ma c’è la coincidenza di accuse pesanti lanciate in alcune dirette Facebook. È in uno di quei filmati che Battista Manis, l’imprenditore a cui è stata bruciata la casa qualche giorno fa, pronuncia un soprannome e accusa quelli che secondo lui sono i mandanti dell’attentato dicendo di sapere che hanno dato 10mila euro «alla Zecca» per dare fuoco alla sua casa. E Zecca è, per l’appunto, la traduzione in italiano del termine sardo «cadranca», il nomignolo con cui Claudio Manca era conosciuto. 

(L’articolo completo nel giornale in edicola il 27 settembre. Per leggerlo nell’edizione digitale clicca QUI)

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