La Nuova Sardegna

Oristano

Il giallo

Investito e ucciso da un’auto pirata, era stato minacciato sui social

di Enrico Carta
Investito e ucciso da un’auto pirata, era stato minacciato sui social

Claudio Manca trovato in cunetta, l’automobilista si è dileguato

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Terralba È mattina, più o meno le 10. Una persona imbocca la circonvallazione all’uscita del paese verso San Nicolò d’Arcidano, scorge qualcosa di strano nella cunetta e rallenta. All’inizio non capisce bene cosa sia, però si insospettisce e torna indietro. Seminascosti tra un po’ di erbacce e l’avvallamento al bordo della strada ci sono una bicicletta ammaccata e soprattutto un uomo. Un istante dopo l’automobilista dà l’allarme perché quella persona non si muove e non ci vuol molto a capire che è un cadavere: è il corpo senza vita di Claudio Manca, 49enne di Terralba conosciuto col nomignolo di cadranca, termine che in lingua sarda traduce l’italiano zecca. Il suo è un volto conosciuto, spesso sulla bocca di tanti perché più volte è balzato agli onori della cronaca per una serie di episodi che l’hanno visto protagonista, non sempre dalla parte dei buoni. Ma quello è il passato.

Il presente, ieri mattina, è il suo corpo immobile, martoriato probabilmente dopo essere stato centrato da un’auto che, al momento, non si trova e non si sa nemmeno quando abbia incrociato la strada della vittima né se sia passata in quel punto della circonvallazione per un caso o se invece aspettasse o seguisse proprio quella bicicletta e quella persona. Nel luogo della tragedia intanto erano arrivati i vigili del fuoco e, in forze, i carabinieri che subito hanno iniziato a cercare, segnale ulteriore che i sospetti sulla possibilità che non si tratti di un semplice incidente stradale sono alti. Tra l’erba e l’asfalto prelevano parti di oggetti e frammenti che pensano possano essere utili all’indagine che, come confermerà il procuratore capo Paolo De Falco, è ad ampio raggio. È un altro segnale che la morte accidentale con la fuga di chi l’ha procurata non è l’unica pista investigativa che viene seguita.

Non si indaga solo per omicidio stradale e omissione di soccorso, dunque, ma per qualcosa di più serio, perché questa, oltre che essere una tragedia, è una storia di coincidenze che potrebbero non portare a nulla, ma che vengono comunque tenute in grande considerazione e che potrebbero persino aprire uno scenario che già dall’ora di pranzo di ieri a Terralba era sulla bocca di tante persone. Attorno alle 15 del pomeriggio, dalla caserma dei carabinieri, esce infatti una persona: è Battista Manis, l’imprenditore che appena sei giorni prima aveva subito un attentato incendiario alla sua casa di via Sicilia, il secondo attentato incendiario nel giro di tredici mesi. Sabato scorso, il 20 settembre, della villetta erano andate distrutte alcune stanze separate dal corpo principale della casa. Il proprietario ripetutamente in questi giorni attraverso dirette social molto seguite, aveva lanciato accuse pesanti sia contro i carabinieri perché riteneva non avessero eseguito in maniera approfondita le indagini sui due incendi subiti sia contro altre persone.

È in uno di quei filmati che Battista Manis pronuncia un soprannome e accusa quelli che secondo lui sono i mandanti dell’attentato dicendo di sapere che hanno dato 10mila euro «alla Zecca» per dare fuoco alla sua casa. E Zecca è, per l’appunto, la traduzione in italiano del termine sardo «cadranca», il nomignolo con cui Claudio Manca era conosciuto. Non dice a «una zecca», dice proprio «alla Zecca», come se si stesse riferendo a qualcuno in particolare. Lo stesso Battista Manis, quando esce dalla caserma, prima di salire a bordo della sua auto, a una domanda fulminea: «Che succede?», risponde con un chiarissimo: «Ah, io non so nulla». E infatti non è indagato e, secondo la versione ufficiale, era andato lì per firmare un foglio. Del resto anche i carabinieri della stazione e quelli del Reparto operativo della Compagnia di Oristano, al momento ritengono l’incidente e la morte solo una mera coincidenza, da tenere in considerazione, ma pur sempre una coincidenza. Al momento è così.

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