La Nuova Sardegna

Sassari

Il processo

Lite in villa tra genero e suocera alla vigilia delle nozze, lo sposo ha patteggiato un anno

di Nadia Cossu
Lite in villa tra genero e suocera alla vigilia delle nozze, lo sposo ha patteggiato un anno

Lui poi aveva colpito i carabinieri. Il matrimonio era saltato definitivamente

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Sassari Il matrimonio è saltato definitivamente e lui è tornato a vivere in Repubblica Ceca, proprio dove aveva conosciuto la donna che lo scorso giugno, a a Palazzo Ducale, sarebbe dovuta diventare sua moglie. Ma era andato tutto storto durante la festa organizzata il giorno prima della cerimonia nuziale in una lussuosa villa di Alghero presa in affitto dallo sposo, un 36enne sassarese benestante. Erano arrivati persino i carabinieri e lo sposo, particolarmente esagitato, si era scagliato contro di loro ed era stato arrestato. Un vero e proprio disastro. Due giorni fa l’uomo, che era difeso dall’avvocato Marco Palmieri, ha patteggiato un anno di reclusione davanti al giudice del tribunale di Sassari proprio per la resistenza e le lesioni causate ai militari. Suocera e genero erano arrivati anche alle mani davanti agli occhi increduli della sposa e di altri familiari e amici. In tribunale, per l’udienza di convalida dell’arresto, era arrivato accompagnato dai carabinieri di Alghero e dal suo avvocato Palmieri. Un occhio pesto, lividi sul volto e dolori a una gamba: «Questi sono i segni che mi ha lasciato la madre della mia compagna» aveva riferito al giudice Antonello Spanu.

«Evidentemente doveva andare così – era stato il laconico commento alla fine dell’udienza – era scritto da qualche parte che non dovessi sposarmi. Il 36enne – responsabile del settore spedizioni in un’azienda lattiero casearia della Repubblica Ceca – per festeggiare il matrimonio (in anticipo) con amici e parenti aveva scelto una suggestiva location nella zona di Valverde, ad Alghero. L’aveva presa in locazione addirittura per una settimana intera. Ma cosa di preciso sia accaduto alla vigilia delle nozze non è mai stato molto chiaro. Perché lo stesso indagato aveva fatto un resoconto un po’ confuso della giornata. Di certo lui e la sua compagna avevano pensato a tutto, dal dj al servizio catering.

Pare che a far innervosire lo sposo fosse stato un presunto ritardo dell’addetto al bar che quel sabato sera avrebbe dovuto raggiungere la villa per sistemare tutte le bevande negli appositi frigoriferi. Non vedendolo arrivare, il 36enne avrebbe cominciato a fare da sé, probabilmente alterato. E a quel punto sarebbe nato l’alterco con la suocera, non si sa bene per quali ragioni. «Lei aveva bevuto troppo» aveva detto lui. Versione che chiaramente rappresentava una sola verità. Perché dall’altra parte quella donna aveva a sua volta presentato una denuncia contro l’ex genero. Aveva infatti raccontato di esser stata aggredita da lui, erano persino finiti a terra. Qualcuno, nei corridoi del palazzo di giustizia, dopo l’udienza di convalida di tre mesi fa, aveva provato a incoraggiare il 36enne: «Magari la tua compagna ci ripensa e fate pace». Ma lui aveva risposto senza tentennamenti: «No, ormai è andata così, e chi si sposa più?». E ci aveva visto bene.

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