La Nuova Sardegna

La polemica

Di Nolfo: «Giorgia Meloni complice del genocidio». Truzzu: «Gravissimo, linguaggio indegno, Todde intervenga»

Di Nolfo: «Giorgia Meloni complice del genocidio». Truzzu: «Gravissimo, linguaggio indegno, Todde intervenga»

Il consigliere di “Uniti per Todde” ha condiviso una immagine della premier macchiata di sangue: l’attacco del capogruppo e della consigliera FdI Cristina Usai

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Il consigliere regionale di Uniti per Todde Valdo di Nolfo ha condiviso un post che circola in rete in cui si vede la presidente del Consiglio Giorgia Meloni con il volto ricostruito dall'intelligenza artificiale e attraversato da macchie di sangue e la scritta, tratta in parte da uno slogan della stessa Meloni: "Io sono Giorgia, sono una donna, sono una madre e sono complice di un genocidio". Questa espressione ha scatenato la reazione del capogruppo di Fratelli d'Italia Paolo Truzzu e poi della consigliera dello stesso partito Cristina Usai.

«E' gravissimo che anche i rappresentanti delle Istituzioni facciano irresponsabilmente il verso alle piazze violente, accusando, in un post sui social, il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, di essere 'complice del genocidio'. Valdo Di Nolfo ha utilizzato un linguaggio indegno e inadeguato per un consigliere regionale. Un modo abietto di fare, strumentalmente, propaganda politica sulla pelle del popolo palestinese. Sarebbe opportuno che la presidente Todde, visto che Di Nolfo è stato eletto nella lista 'Uniti per Todde', e il centrosinistra prendessero immediatamente le distanze da questi toni e da queste accuse, che nulla hanno a che vedere con la legittima polemica politica e che configurano il reato di diffamazione», ha detto Truzzu.

«Prima invocano rispetto, poi aggrediscono con parole d’odio, mascherandole come critica politica. Si può commentare duramente la linea del Governo sulla crisi israelo-palestinese, ma ricorrere ad accuse di 'complicità nel genocidio' non contribuisce ad elevare il dibattito, bensì lo conduce sul terreno dell'insulto ingiustificato – ha aggiunto Cristina Usai -. Ancora più grave se questi toni sono utilizzati da chi ricopre un ruolo all'interno delle Istituzioni. È vergognoso che il consigliere Di Nolfo utilizzi questo linguaggio, che rischia di incitare reazioni violente. Le parole di un rappresentante istituzionale dovrebbero essere responsabili e contribuire ad abbassare i toni, esponendo le proprie idee, ma rispettando l’avversario. Mi auguro che resti un episodio isolato».

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