La Nuova Sardegna

Global Sumud Flotilla

La giornalista Emanuela Pala è arrivata a Roma e sta bene, l’abbraccio con i parenti

La giornalista Emanuela Pala è arrivata a Roma e sta bene, l’abbraccio con i parenti

Catturata dai soldati israeliani e liberata con altri 25 italiani

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Roma Ad accogliere la giornalista Emanuela Pala allo sbarco all’aeroporto di Roma, c’erano anche i parenti arrivati da Sassari. Con lei, una parte dei 26 italiani che erano a bordo della Global Sumud Flotilla, mentre gli altri sono atterrati a Milano. Emanuela sta bene e ha passato la notte in albergo a Roma.

I 26 connazionali arrivati ieri notte, si aggiungono ai quattro parlamentari rientrati in Italia venerdì, il senatore M5S Marco Croatti, il deputato dem Arturo Scotto, e le eurodeputate Annalisa Corrado e Benedetta Scuderi di Pd e Avs. Altri 15 italiani, che invece non hanno firmato la liberatoria e quindi dovranno essere giudicati dalle autorità israeliane, restano al momento in carcere. «Lunedì o martedì al massimo auspico che saranno tutti in Italia», ha affermato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani. Il titolare della Farnesina ha assicurato che «stanno tutti bene». «È importante che siano rispettati tutti i loro diritti», ha aggiunto spiegando di aver nuovamente sollecitato un «miglioramento» delle loro condizioni di detenzione.

Emanuela Pala, inviata della trasmissione di La7, Piazza Pulita, condotta da Corrado Formigli, era partita una ventina di giorni fa dalla Sicilia, a bordo di una imbarcazione di 13 metri, in compagnia di altre 10 persone.

«E’ partita nella doppia veste di giornalista e di attivista – ha raccontato ieri la sorella Antonella Pala –. Sappiamo che gli attivisti sono stati maltrattati, ma non ci hanno detto come. In ogni caso, il loro umore è alto».

Intanto è scoppia il caso dell’attivista svedese Greta Thunberg, imprigionata in Israele dopo aver viaggiato a bordo della Global Sumud Flotilla e detenuta in condizioni difficili in un carcere israeliano. È quanto emerge dalla corrispondenza tra il ministero degli Esteri svedese e i collaboratori dell’attivista, visionata dal Guardian. «L’ambasciata ha potuto incontrare Greta», si legge in un’e-mail inviata dal ministero a persone vicine a Thunberg. «Ha riferito di disidratazione. Ha ricevuto quantità insufficienti sia di acqua sia di cibo. Ha anche affermato di aver sviluppato eruzioni cutanee, che sospetta siano state causate dalle cimici. Ha parlato di trattamenti duri e ha affermato di essere rimasta seduta per lunghi periodi su superfici dure». Un’altra detenuta ha riferito di averla vista Thunberg costretta a reggere bandiere israeliane mentre venivano scattate foto. (f.s.)

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