Dagli Usa adottano una pecora e vengono in Sardegna per conoscerla: «Ora compriamo casa qui»
La famiglia del Massachussets innamorata dell’isola grazie alla piccola “Kaja”. Tutto è nato dal progetto “Mannos”
Olbia Raccontata in breve è andata così: una coppia di pensionati americani, Andy e Aleksandra, ha adottato una pecora. Qualche mese dopo Andy e il figlio Kamil sono venuti in Sardegna «per conoscere quella pecora» nelle campagne di Olbia. Adesso tutta la famiglia sta cercando una casa da comprare per spostarsi dal Massachussets all’isola.
«Sono quelle storie che emozionano e che danno un senso all’intero progetto», racconta un po’ commossa e un po’ divertita Maria Giovanna Carta, ideatrice di “Mannos”. Cioè una piattaforma che promuove giovani produttori attraverso una formula originale, cioè l’adozione. Per sostenere imprese casearie si può adottare una pecora e ricevere poi in cambio delle forme di formaggio, o adottare un filare di Cannonau, un ulivo e così via.
Andy e Aleksandra googlando hanno finito per adottare una pecora. «Forse non avevano letto bene sul sito che non spediamo in America, per via dei dazi e delle difficoltà logistiche – spiega Carta –. Ho detto che avrei dovuto annullare e restituire i soldi dell’adozione, oppure che potevano venire in Sardegna a conoscere la pecora e l’isola». Detta così poteva sembrare una provocazione, invece la famiglia americana ha risposto entusiasta: «Arriviamo».
Sono capitati su “Mannos” per casualità e in effetti non avevano mai visitato l’Italia, hanno preso al volo quella simpatica occasione. Così padre e figlio, stavolta, hanno affrontato il volo transatlantico e ad accoglierli hanno trovato Maria Giovanna Carta. Li ha scortati in giro per la Gallura e poi, finalmente, a conoscere la pecorella Kaja. «L’hanno chiamata come un cane di famiglia a cui erano molto legati, che è venuto a mancare da poco».
L’incontro ravvicinato con il gregge è stato emozionante, sono quelle esperienze che riportano immediatamente a contatto con la natura e con gli approcci primordiali. Innamorati di tutto questo, gli amici degli Usa hanno adottato anche un alveare, che appartiene a un’altra azienda della rete Mannos. «Si è creato un legame speciale andato oltre qualsiasi aspettativa – racconta Maria Giovanna, sempre in contatto con quella simpatica famiglia statunitense –. Ora vogliono comprare casa in Sardegna, in questi mesi valuteranno un po’ di opzioni e torneranno nell’isola a inizio 2026».
Per la sua “Mannos”, attività che da poco ha compiuto due anni, è un grande traguardo: «In fondo uno dei nostri obiettivi è proprio promuovere la Sardegna, trovare forme innovative per attirare visitatori e far conoscere esperienze legate ad aziende virtuose». Ed è stata l’occasione per fare anche della beneficenza. In questi giorni i produttori hanno fatto avere a Maria Giovanna tre forme di formaggio – grazie a Kaja – e alcuni vasetti di miele ottenuti da quell’alveare. Andy e Aleksandra gusteranno quelli del prossimo anno: «E mi hanno chiesto di donare questi prodotti a una realtà che ne ha bisogno nel territorio. Così ho pensato all’associazione Libere energie», che a Olbia assiste senzatetto. E il presidente, Ginetto Mattana, con un gran sorriso ha distribuito formaggio e miele a tante persone in difficoltà.
