Emanuele Cani dopo la caduta “virale”: «Quel video non doveva girare»
L’assessore ha mandato in frantumi una parte della vetrata realizzata da Sironi, si trovava al ministero per parlare di Expo 2025: «Contro di me tante cattiverie»
Sassari Il vero caso, dopo la caduta dell’assessore Emanuele Cani dalla scalinata della sede del Mimit e la vetrata monumentale di Sironi mandata in frantumi, è che il video sia finito online. Tredici secondi, si vede tutto: il politico di Carbonia che scende le scale, poi inciampa, poi finisce addosso alla vetrata e rompe tutto. E per poco, rischia di cadere dalla finestra. Mercoledì 12 novembre sarebbe finita in tragedia. Certo, a vederla così la clip fa sorridere, è fantozziana. Clip creata da mani che avevano accesso al sistema di videosorveglianza della sede di Roma del ministero di Fratelli d’Italia. «Da cittadino sono preoccupato, è incomprensibile che un video del genere sia finito in giro», dice Cani. La nipote di Mario Sironi, l’artista sardo che ha realizzato nel 1932 la vetrata (titolo: “La carta del lavoro”) ha capito l’involontarietà, si è premurata che l’assessore stesse bene e ha subito sollecitato un restauro.
Invece, tra le poche certezze della vita, c’è che il web non perdona. E in questo caso sta ricoprendo di sberleffi l’assessore regionale all’Industria. E una buona parte di commentatori ha politicizzato l’evento. «Questo mi ha fatto molto male», spiega Cani ancora dolorante.
L’ha bollato come «un segnale inquietante del degrado del dibattito pubblico», la governatrice Alessandra Todde, che commenta: «Una pericolosa caduta dalle scale, che poteva avere ben altre conseguenze, è stata trasformata in bersaglio di dileggio, sarcasmo e violenza verbale. Ancora più grave è la diffusione delle immagini dell’incidente. Esprimo a Emanuele affetto e vicinanza e rivolgo un invito, che è quasi un dovere civico, a chi ha partecipato a questo indecoroso teatrino: recuperare la misura, ritrovare il limite».
Assessore Cani, mi racconta come vive queste ore?
«Quello che è successo mi vede coinvolto su più piani. Per ciò che riguarda la sfera personale, penso alla mia famiglia e agli affetti, ed è il primo livello di attenzione. Chiaramente poi c’è la mia salute...».
Dal video sembra davvero una brutta caduta.
«È stata una caduta importante, avrò bisogno ancora di qualche giorno per recuperare del tutto. Però poi c’è tutto il risalto mediatico che ha avuto questo fatto».
La preoccupa?
«Mi impegna molto, considerando che da un fatto accidentale che può capitare a chiunque sono scaturite reazioni che non si placano».
Ma lei cosa pensa?
«Ho manifestato anche più volte il mio dispiacere per quanto accaduto, per il danno all’opera».
Perché si trovava al Mimit?
«Perché incaricato dalla presidente Todde a rappresentare la Sardegna a un’iniziativa sull’Expo 2025 di Osaka. Era un incontro organizzato dal ministro Adolfo Urso e c’erano delegazioni del governo giapponese e delle regioni italiane».
Il capitombolo è stato prima o dopo?
«Dopo, l’incontro era previsto alle ore 12, sono arrivato puntuale, poi si è protratto per oltre due ore».
Su questa vicenda mi dice l’attacco che le ha fatto più male?
«Ho le idee abbastanza chiare: quello che considero il più cattivo è Mauro Pili. Sulla sua pagina facebook ha scritto che considerava la mia caduta come un attentato. Un attacco sconsiderato, al punto che lui poi ha anche rimosso il post. Una delle cattiverie che mi ha ferito di più. A queste si aggiungono tante illazioni proposte sui social».
Per esempio?
«Accuse, persone che mi hanno ridicolizzato e mi hanno augurato il peggio».
Sì, questa storia ha tirato fuori una buona dose di veleno. A proposito, denuncerà offese e insulti ricevuti sui social?
«Sto provvedendo a classificare tutte le cose lette, ognuno si assumerà la responsabilità. Farò una mia valutazione. Però sono molto felice di aver ricevuto tantissimi attestati di solidarietà e stima, che mi inorgogliscono. C’è una categoria di persone che ha voluto speculare sull’episodio, ma ritengo che dopo la visione del video si sia fatta un’idea più precisa».
Quel video lo stiamo vedendo tutti, non è normale che abbia iniziato a girare, non crede?
«Al Mimit ho avuto subito assistenza e ho ricevuto la telefonata del ministro Urso, che mi ha espresso solidarietà. Però ovviamente non posso non evidenziare che – e parlo da cittadino italiano – è incomprensibile come un video del genere, preso dalle telecamere di videosorveglianza, sia finito in giro. Lo ritengo un fatto grave e penso, anzi ne ho la certezza, che sia un episodio negativo per chi gestisce il ministero».
Qualcosa non ha funzionato tra le alte sfere del Mimit?
«Se abbiamo una gestione del genere di un sistema così importante... significa che qualcosa non ha funzionato. Questo fatto ha sottolineato una certa fragilità sotto questo aspetto».
