La Nuova Sardegna

Sassari

«Se vado alle urne forse ti voto»

di Barbara Mastino
«Se vado alle urne forse ti voto»

I partiti guardano con preoccupazione al crescente astensionismo: una minaccia che arriva anche da Facebook

20 maggio 2012
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OZIERI. Anche una quarta importante forza potrebbe scendere in campo nelle prossime amministrative: il partito dell’astensionismo. Molti cittadini sono sfiduciati e le parole “io non voterò” non sono rare.

Una situazione che sta meritando un’attenta riflessione politica da parte delle compagini che si stanno presentando alle elezioni. Si tratta, come si sa, di una tendenza nazionale - ed europea - che si è manifestata chiaramente nelle recenti elezioni amministrative svoltesi nella penisola, che hanno fatto registrare picchi di dieci-quindici punti percentuali di votanti in meno.

Lo si è visto anche in Sardegna con il referendum di domenica 6 maggio: il quorum è stato raggiunto (a Ozieri, per esempio, ha votato il 40,,26 per cento degli aventi diritto) ma l’importanza dei temi trattati aveva fatto pensare ai promotori che si sarebbero raggiunti livelli di affluenza alle urne ben più alti.

Ora si teme che questo trend possa incidere negativamente anche sulle elezioni amministrative e Ozieri non fa eccezione. L’affluenza nelle elezioni comunali del 2007 fu del 75 per cento, contro l’80 circa del 2002, ma il calo che si teme quest’anno è molto più pesante.

“Se vado a votare forse ti voto” è una delle risposte che in questi giorni alcuni candidati si stanno sentendo rispondere. E la “minaccia” arriva anche da Facebook, dove nei giorni scorsi era partito un tam tam che prometteva l’astensionismo e invitava la gente a non andare a votare per protesta contro le disastrose condizioni del quartiere San Nicola, che nelle zone adiacenti alla campagna è infestato da erbacce e pieno di zecche. Un problema che si ripresenta ogni anno e che pare sia in fase di risoluzione, ma la questione ora è un’altra.

Caso specifico a parte, infatti, si potrebbero fare tanti altri esempi: basta ascoltare qualche chiacchiera per farsi un’idea della gravità della situazione. Per questo, come detto, i contendenti stanno cercando di correre ai ripari.

A parte la solita campagna elettorale in piazza e casa per casa, le tre liste che si contendono il governo della città - “Insieme”, “Ozieri Domani” e “Impegno e Solidarietà” - stanno battendo anche la via della rete e dei social network: qui si raggiungono soprattutto i giovani, che sono i primi a mostrarsi sfiduciati e propensi all’astensione.

Si spera che il loro voto possa essere catalizzato dai tanti coetanei che sono candidati in queste prossime elezioni, ma cosa fare per tutti gli adulti che invece non hanno intenzione di recarsi ai seggi?

Ecco quindi che l’opera di convincimento fatta dai candidati deve staccarsi dalle solite formule e prendere una piega diversa, trasmettere ottimismo e convincere i cittadini della propria voglia di fare e della volontà di essere in grado di cambiare le cose.

Non è semplice in questo momento di crisi, quando la gente si aspetta dalle istituzioni - in particolare dal Comune, che è il primo interlocutore - delle risposte immediate che, ben lo si sa, difficilmente possono arrivare. Ecco perché chi si impegna nella politica vede questo temuto astensionismo come una sconfitta, e a qualcuno ha persino fatto dire “Anche se non voti la mia lista, per favore, vai a votare”. Segnale ulteriore che i partiti dovranno fare grande opera di coinvincimento per portare alle urne un elettorato che non crede più alle promesse, troppe volte non mantenuto e che guarda alla politica con disincanto se non con fastidio. Dimenticando che disertando il voto lascia spazio ad altri di coprire i vuoti. Bisognerebbe riflettere su questo, anche se lo spettacolo che spesso ha offerto la politica non invoglia certo ad andare ai seggi.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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