La Nuova Sardegna

Sassari

Il Lido e la concessione “beffa”

di Elena Laudante

Il Comune se ne accorge solo ad agosto: lo stabilimento di Platamona non paga il canone dal 2006

19 settembre 2012
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SASSARI. Per anni quella parte del litorale di Sassari è stata tappezzata di ombrelloni e sdraio a pagamento. Sulla porzione dell’arenile di Platamona c’erano le attrezzature balneari del Lido. Ma non avrebbero dovuto, almeno non dal 2006, da quando la spiaggia è sottratta alla fruizione libera, forse, solo per disinteresse burocratico. Da allora il vecchio proprietario non paga la concessione. E la morosità - va da sé - è tra le prime cause di decadenza di un’autorizzazione del genere. Nessuno se n’era accorto, fino allo scorso 2 agosto.

Lite sul Lido. È quello che emerge tra le pieghe del braccio di ferro fra il vecchio proprietario del Lido, la società Isvit di Gesuino Manai, e il farmacista di Pontedera Luigi Guidi, che ha acquistato il terreno nel 2010, e dunque anche le strutture che sorgono sopra, fino al limite dell’area demaniale. Manai ha continuato a lavorare in questa striscia fino a quando un giudice poche settimane fa ha cambiato la serratura al cancello d’ingresso. Manai ha preferito demolire discoteca, ristorante e bar piuttosto che lasciarli al rivale, da quando il Tribunale ha stabilito che appartengono a lui, sebbene non compresi nel prezzo d’asta.

Arenile dimenticato. Il punto più controverso della vicenda sta tutto nella fascia costiera che la Isvit sfruttava in virtù una concessione demaniale risalente al 2000 e rinnovata dalla Regione nel 2006. Da quell’anno la Isvit non ha versato un euro di canone (alla Regione) né di sovracanone (prima al Demanio, poi al Comune). Non lo dice l’”avversario” Guidi, che da due anni cerca di entrare in possesso di un’area che ha pagato 185mila euro. Lo dice il Comune, ammettendo in qualche modo che, se la concessione non era regolare, allora quella parte di spiaggia privatizzata avrebbe dovuto essere pubblica. Lo conferma la Isvit, quando a proposito del mancato pagamento dei canoni 2006-2011, a luglio scorso si giustifica: «Il canone e le modalità di pagamento non erano determinati».

La revoca. Fino alla fine di agosto, comunque, gli ombrelloni del Lido a gestione Manai sono rimasti aperti, sebbene a maggio il Comune si sia accorto di non aver riscosso alcun sovracanone dal 2010 a oggi, per la concessione su area demaniale la cui competenza gli era stata trasferita dalla Regione nel 2009. Lo scrive il dirigente Giancarlo Budroni, settore Pianificazione del territorio, nella determinazione del 2 agosto che finirà tra gli atti del processo davanti al Tar Sardegna. «La Regione ha comunicato al Comune, il 26 maggio 2012, che non risulta versato da parte della società Isvit l’importo a titolo di sovracanone regionale per le annualità 2006-2011». Quando gli uffici informano la Isvit che il mancato pagamento significa decadenza della concessione, e la società fornisce le sue ragioni, l’amministrazione la contraddice: «Quanto affermato non trova corrispondenza negli atti allegati alla pratica», scrive il dirigente elencando le raccomandate che inviate al concessionario con determinazioni e modalità di pagamento. Ecco perché il dirigente decide «con effetto immediato, la decadenza della concessione demaniale marittima del 2006 intestata alla società Isvit Srl». Ma ormai è tardi. I Manai hanno smontato le strutture che avevano realizzato sul terreno prima che Guidi lo comprasse, limitandosi a tenere aperti gli ombrelloni in spiaggia, in forza di una concessione virtuale. Poi, una settimana fa circa hanno tolto anche le attrezzature dalla sabbia, abbandonando definitivamente il campo.

Il ricorso. Il Comune si è accorto della concessione mai saldata solo quando Guidi, tra le tante azioni intraprese (compresi tre esposti in Procura), ha sollecitato la revoca della licenza affinché venga indetta una selezione pubblica, alla quale intende partecipare. Lo ha fatto a febbraio scorso, ma la richiesta è caduta nel vuoto. Ci ha riprovato con una diffida, sempre al Comune, in aprile. E ancora nulla. In maggio, si è rivolto al Tribunale amministrativo, citando il Comune che allora ha approfondito la questione, capito che i canoni non erano mai stati pagati, e il 2 agosto ha cancellato la concessione. Il processo al Tar si è chiuso con la cessazione del contendere. La spiaggia ora è libera, in attesa di individuare il nuovo concessionario.

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