Suonano in tutto il mondo i violini made in Pattada
PATTADA. Nata nel 1995 per iniziativa dell'allora assessore alla cultura Tore Pala, da sempre al fianco della gioventù locale per individuare nuove occasioni occupazionali e di un gruppo di...
PATTADA. Nata nel 1995 per iniziativa dell'allora assessore alla cultura Tore Pala, da sempre al fianco della gioventù locale per individuare nuove occasioni occupazionali e di un gruppo di entusiasti ragazzi e ragazze del luogo, la Bottega del Liutaio sta oggi producendo interessanti frutti.
«Avevamo mirato a creare una scuola di formazione artigianale ben lontana e diversa dagli indirizzi in uso nel nostro paese – dice Tore Pala –. Pensare di realizzare a Pattada violini, chitarre e viole o contrabbassi fu un vero azzardo per quei tempi. Ma i ragazzi ci credettoro con convinzione sin dall'inizio. La scuola guidata dall'esperto falegname maestro Fodde di Buddusò, finanziata per due anni dalla Regione e dal Comune, fece sì che conseguissero la specializzazione diversi allievi. Lo stimolo a tutti fornito dall'intelligente, impareggiabile Giannangelo Regaglia, vera anima dell'impresa, è stato negli anni un fondamentale esempio ed un forte traino per gli altri. Oggi sono in piena attività tre, quattro di essi che producono ciascuno ogni mese almeno un "pezzo" del valore di circa tremila/tremila e cinquecento euro l'uno. La destinazione prevalente: i paesi dell'Est europeo, la Cina ed il Giappone».
Si utilizzano tranci scelti dell'acero dei Balcani e di abete della Val di Fiemme. La qualità delle opere è garantita così com'è certificata la loro sonorità. «Ci tengo a ricordare che un fondamentale contributo all'affermazione ed allo viluppo del laboratorio ce la hanno fornito il maestro Francesco Bissolotti di Cremona, indubbiamente uno dei massimi esperti a livello internazionale nel settore della liuteria ed il grande violinista Salvatore Accardo – interviene Giannangelo Regaglia - Entrambi più volte hanno visitato la bottega ed ancoro oggi lo fanno dandoci ogni volta illuminanti suggerimenti ed incoraggiamenti». «Mi piace far sapere che in questi giorni uno dei violini prodotti da Giannangelo viene utlizzato nei concerti in tutto il mondo da una nota artista del Vermont, negli Usa», aggiunge compiaciuto Tore Pala. Quindi il nome dell'operoso centro dell'alto Logudoro oggi viaggia nel mondo non solo per i pregiati, tradizionali coltelli a serramanico (sa pattadesa), per le paste fresche ed il formaggio, per su pane fine, per i dolci (il torrone in particolare) ed il miele e per le bellezze naturalistiche (i fitti boschi e la panoramica distesa del lago Lerno), ma anche per i suoi apprezzati violini. E ciò in tempi quali quelli attuali può indicare una ulteriore, interessante via da percorrere per i tanti giovani in cerca di lavoro
Gerolamo Squintu
