La Nuova Sardegna

Sassari

Olio, sarà una buona annata In Romangia previsioni rosee

di Pietro Saba
Olio, sarà una buona annata In Romangia previsioni rosee

I frantoi stanno già lavorando a pieno ritmo nonostante le difficoltà legate ai problemi di smaltimento che Abbanoa cerca di risolvere. L’extra vergine prodotto dalla varietà Bosana si annuncia ottimo

17 novembre 2012
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SENNORI. Si cerca di conservare un prodotto di tradizione. A giugno 2012 in Sardegna sono state prodotte 3.200 tonnellate di olio d’oliva, dato dell’Agea, l’agenzia che ha anche rilevato come in Italia cala la produzione e anche il numero dei frantoi, che in Sardegna sono ormai ottantacinque. La raccolta dell’annata olivicola nazionale quest’anno si prevede dunque in calo mediamente del 10 per cento, rispetto alla precedente, per quanto riguarda i quantitativi di olive da olio prodotte. «La diminuzione – commentano dallo stabilimento Secchi di Predda Niedda, a Sassari – è dovuta alle variazioni climatiche che nel periodo estivo sono state piuttosto vigorose, con bruschi passaggi dal forte caldo al freddo intenso, ma anche la prolungata siccità ha contribuito al calo produttivo generale».

Nel resto d’Europa l’annata è andata ancora peggio e le previsioni negative hanno smosso il mercato e fatto aumentare le quotazioni, che potrebbero risalire anche del 15 per cento. Sempre secondo i Secchi, in Sardegna si prevede un buon raccolto, sia per quanto riguarda le quantità che la qualità; sarà ottimo l’olio extravergine delle olive sarde, varietà Bosana del Sassarese, caratterizzato dal gusto “ fruttato” con talvolta sentori di carciofo, che porta sulla tavola quel sapore di fresco aroma che soddisfa il consumatore più esigente. Nonostante le difficoltà, nate con il divieto di conferimento delle acque di lavorazione nel depuratore di Sorso, anche i frantoiani della Romangia sono concordi sulle previsioni di un buon raccolto e un’ottima qualità dell’olio d’oliva, che potrà lenire le preoccupazioni per una realtà complicata. Abbanoa si sta interessando per la nuova autorizzazione provinciale ed è spesso presente in loco, ma intanto gli imprenditori provvedono a disperdere le acque di vegetazione nella misura massima di 80 mc. per ettaro. La resa per ora è di circa 13 litri di olio per quintale di olive macinate, ma tra meno di un mese prevedono di raggiungere i 20 litri/ql. Nello stabilimento Secchi, l’azienda che da anni ormai si è ritagliata un’ampia fetta del gradimento tra i consumatori sardi, il moderno frantoio lavora già a pieno regime e i conferimenti non conoscono sosta. Il consumatore moderno predilige i prodotti locali, caratterizzati da un’elevata qualità e un basso costo del trasporto, mentre la grande distribuzione al dettaglio, anche per fronteggiare il periodo negativo persegue la politica dell’offerta a basso prezzo e dei grandi volumi.

Intanto la valorizzazione del prodotto regionale cerca strade ancora poco praticate, che portino a rafforzare nei sardi la volontà di scelta del frutto nato e cresciuto in terra sarda; è il caso di Oliena, dove si promuove il progetto “adotta un ulivo”, grazie al quale chiunque può diventare padrone di una o più piante d’ulivo della valle di Lanaitto, con tanto di certificato e foto in apposito registro; periodicamente riceverà tanto olio in proporzione alle piante possedute.

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