La Nuova Sardegna

Sassari

Cantiere auditorium fermo da un anno, appalto revocato

di Pinuccio Saba
Cantiere auditorium fermo da un anno, appalto revocato

L’impresa non era più in grado di onorare gli impegni Due perizie di variante dopo la scoperta della sala capitolare

28 dicembre 2012
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PORTO TORRES. L’amministrazione comunale, con un atto firmato dal responsabile dell’ufficio tecnico Claudio Vinci, ha revocato l’appalto per la realizzazione dell’auditorium nel compendio monumentale di San Gavino, assegnato a suo tempo alla “I.Ge.Co.Ri. srl” di Cagliari. Tecnicamente l’atto è una “risoluzione per danno”, in pratica si è arrivati alla revoca perché l’azienda non riusciva più a rispettare i termini del contratto di appalto.

La “I.Ge.Co.Ri.” si era aggiudicata i lavori per la costruzione dell’auditorium di San Gavino nell’ottobre del 2007, per un importo complessivo di poco superiore ai 920 mila euro. Ma durante i lavori l’impresa si era imbattuta in una scoperta di grande valore storico e architettonico: nel corso della rimozione di un terrapieno e di alcuni intonaci, era venuta alla luce una struttura che gli esperti avevano indicato come la sala capitolare della diocesi di Torres, la sala dove si riunivano tutti i sacerdoti della diocesi che allora aveva sede a San Gavino, prima di trasferirsi a Sassari. Una scoperta di grande importanza storica, ma che aveva creato più di un problema visto che una parte delle risorse investite nella costruzione dell’auditorium era stata stornata per lo studio e la messa in sicurezza della sala capitolare. L’amministrazione comunale aveva così provveduto a predisporre ben due perizie di variante ma, secondo il comune, i lavori «già nella prima fase avevano avuto un andamento rallentato e anomalo, con frequenti interruzioni e sospensioni». Inoltre, sempre secondo il comune, nell’ottobre del 2009 «l’impresa aveva unilateralmente abbandonato e chiuso il cantiere».

Nell’aprile dello scorso anno il cantiere aveva riaperto i battenti, in seguito dell’approvazione della seconda perizia di variante, ma secondo il Comune il lavori hanno avuto un andamento estremamente rallentato «con il cantiere desolatamente abbandonato per diversi periodi» o con la presenza di uomini e mezzi inadeguata allo svolgimento dei lavori. Una situazione che, nell’ultimo anno, non sarebbe migliorata con frequenti interruzioni dei lavori, che si sono fermati (secondo il Comune “arbitrariamente”) nel giugno scorso e, dopo una breve attività durata meno di un mese, interrotti definitivamente nello scorso mese di settembre. Fallito anche l’ultimo tentativo di accordo, il comune ha quindi deciso di revocare l’appalto e incassare la fidejussione depositata dall’azienda cagliaritana.

Il prossimo passo dell’amministrazione dell’amministrazione sarà quello di verificare la disponibilità delle altre aziende che avevano partecipato alla gara di appalto a voler completare i lavori (per un importo di mezzo milione di euro. In caso contrario il comune procederà a un affidamento diretto.

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