La Nuova Sardegna

Sassari

L’oculista Carta davanti al gup. Il pm: favorì il figlio

di Elena Laudante
L’oculista Carta davanti al gup. Il pm: favorì il figlio

Sassari, chiesto il rinvio a giudizio dell’ex direttore della clinica universitaria per tentato abuso d’ufficio

01 febbraio 2013
3 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Della successione di padre in figlio (poi saltata) alla guida della Clinica Oculistica, La Nuova Sardegna aveva già dato conto. Ma ora si scopre che, secondo la magistratura, fu proprio il padre, Francesco Carta, all’epoca ordinario di Oculistica dell’Ateneo di Sassari, a suggerire a chi stava predisponendo il concorso per un posto di associato - che poi avrebbe visto idoneo il figlio, Arturo - quel requisito così particolare, quasi unico nel panorama nazionale, che, guarda caso, caratterizzava proprio il curriculum dell’erede.

Se non fosse stato per il Tar, che ha annullato la selezione, nel marzo 2012, la successione al trono di Oculistica forse sarebbe avvenuta. Ed è per questo che la procura della Repubblica di Sassari contesta al docente in pensione Francesco Carta, nato a Salerno 74 anni fa, l’ipotesi di tentato abuso d’ufficio. Più di un sospetto: il pm Carlo Scalas ha già esercitato l’azione penale chiedendo al giudice preliminare il processo per l’ex professore, accusato di aver provato a favorire il figlio Arturo (mai indagato) nella scalata a un posto ambito. Il 12 marzo, l’imputato dovrà presentarsi davanti al gup, assieme ai suoi difensori, i penalisti Giuseppe Conti e Paolo Spano. Toccherà a loro dimostrare, nel corso di un eventuale processo, che quell’«indicazione» fornita da Carta all’allora preside di Medicina, Giulio Rosati, che avrebbe poi inevitabilmente favorito il figlio, non rappresenta un delitto. Quell’indicazione introduceva, come tipologia di impegno, esperienza in una patologia rara, di cui si era occupato Arturo Carta (42 anni, ricercatore a Parma) tra i pochissimi a livello nazionale. Interpellato attraverso i suoi difensori, Carta senior si dice «sereno, certo di poter dimostrare l’estraneità alle ipotesi di reato e fiducioso dell’esito del procedimento».

Un passo indietro per ripercorrere la turbolenta storia del concorso per un posto di docente in Oculistica. A fine aprile 2008 (quando rettore è Alessandro Maida) il Consiglio di facoltà di Medicina approva una delibera con la quale chiede «l’indizione della procedura di valutazione comparativa» per selezionare un professore di II fascia (associato), che poi sarà di fatto il capo della clinica di Oculistica, posto che fino al novembre di quell’anno appartiene proprio a Carta senior. Chi vince, coordinerà anche la divisione ospedaliera: 40mila visite e 3mila ricoveri l’anno. Quella delibera, alla cui votazione Carta non si astiene, cita il contenuto scientifico da lui proposto - almeno così pensa la Procura - a Rosati, qualche giorno prima. Ma Rosati, come i colleghi, sono estranei all’inchiesta, anzi sarebbero stati “indotti in errore” nell’inserire come requisito la ricerca «nell’ambito delle patologie oculari del segmento anteriore, dei disordini visivi in corso di malattie sistemiche e della neuroftalmologia, in particolare riguardo ai disordini ereditari mitocondriali e ai traumi del nervo ottico». La formula è ostica, ma il risultato sembra cristallino. Così lo interpretano gli inquirenti: «È il contenuto scientifico da lui (Carta senior) predisposto» e in precedenza proposto a Rosati, cioè «una patologia rara di cui si era occupato il figlio» che gli consente di «ritagliare appositamente il bando di concorso sull’esperienza professionale di quest’ultimo (Carta junior), che infatti si classificherà primo in graduatoria», scrive il pm. Sette mesi dopo la delibera, Carta senior va in pensione. L’esito è scontato: Arturo è idoneo. Ma un escluso fa ricorso al Tar e presenta un esposto in Procura: è Antonio Pinna, sassarese di 40 anni con 56 pubblicazioni internazionali e una menzione sull’edizione 2011 del “Who’s who in the World”, uno di quei cervelli che l’Italia lascia fuggire. Il Tar annulla la selezione e la bolla come illegittima, poi il Consiglio di Stato congela l’annullamento. In pratica, l’esito del concorso potrebbe tornare a essere efficace, in attesa della sentenza di merito. Ma da allora tutto tace.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

In Primo Piano
Sanità

Ospedali, Nuoro è al collasso e da Cagliari arriva lo stop ai pazienti

di Kety Sanna
Le nostre iniziative