La Nuova Sardegna

Sassari

Appello dopo il pestaggio: «Stazione dei pullman più sicura»

di Nadia Cossu
Appello dopo il pestaggio: «Stazione dei pullman più sicura»

Sassari, il 40enne picchiato da tre balordi in via Padre Zirano si rivolge al Comune. Il direttore generale dell’Arst chiama a rapporto il dirigente locale dell’azienda

24 aprile 2013
3 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. «Un episodio deplorevole che mi ha fatto male da cittadino prima ancora che da direttore generale dell’Arst». L’ingegner Carlo Poledrini, non appena saputo quanto successo sabato sera al capolinea di via Padre Zirano – dove un uomo di 40 anni che aspettava il pullman è stato insultato e pestato da tre giovani di fronte all’indifferenza generale – si è mosso immediatamente.

Il direttore dell’Arst ha chiesto al responsabile sassarese dell’azienda di raccogliere le testimonianze degli autisti che quel giorno e in quella fascia oraria si trovavano in via Zirano: «Voglio sapere come mai, se è vero quanto raccontato dalla vittima, nessuno di loro ha chiamato col cellulare di servizio la polizia o i carabinieri. Vorrei che potessero fornire elementi eventualmente utili alle forze dell’ordine per ricostruire tutta la vicenda».

Il fatto è accaduto sabato scorso. Un uomo di 40 anni aspettava il pullman per rientrare nel suo paese quando ha visto dei ragazzi che danneggiavano una delle panchine della via e lanciavano bottiglie di vetro sulla strada. Da buon cittadino non è rimasto insensibile, li ha rimproverati ricordando loro che stavano distruggendo un bene pubblico. A quel punto è successo di tutto. I giovani, poco più che ventenni, lo hanno prima insultato con parolacce e offese personali, poi sono passati alle mani. Calci, pugni, schiaffi, spinte. Tutto intorno il silenzio, «autisti rimasti chiusi dentro il pullman a godersi la scena – ha raccontato la vittima del pestaggio – altre persone sono rimaste indifferenti, addirittura quasi divertite. E c’è stato persino un tassista che quando gli ho chiesto di farmi salire in macchina e portarmi via mi ha risposto di allontanarmi che non voleva avere niente a che fare con questa storia».

Un fatto che ha scosso non soltanto Poledrini. Una valanga di messaggi di sdegno e di solidarietà è arrivata nel sito internet della Nuova Sardegna. Qualcuno ha scritto di aver assistito all’aggressione sottolineando il fatto che la vittima, comunque, si fosse difesa da sè (avrebbe forse dovuto restare fermo e lasciare che i tre balordi lo massacrassero di botte?), qualche altro ha puntato il dito contro le famiglie di questi giovani aggressori, in tanti hanno chiesto più sicurezza e una stazione adeguata e attrezzata.

«Mi è rimasta la paura addosso – ha raccontato ieri il quarantenne picchiato – Certamente non metterò più piede in quella fermata. Sono ancora sconcertato e ciò che mi spaventa è che al posto mio avrebbe potuto esserci un disabile, una persona anziana o semplicemente uno studente indifeso. In quel caso cosa sarebbe successo? La gente avrebbe lasciato che quei tre balordi infierissero sulla loro vittima di turno?». L’uomo fa un appello agli amministratori comunali: «Dateci una stazione sicura, dotata di telecamere e vigilantes. Viaggiare in serenità è un diritto di tutti».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

In Primo Piano
Il discorso programmatico

Alessandra Todde in Consiglio regionale: «Da oggi si comincia a costruire il sistema Sardegna»

di Umberto Aime
Le nostre iniziative