La Nuova Sardegna

Sassari

Schianti in moto, tre morti nell’isola in 24 ore

di Alessandro Farina
Schianti in moto, tre morti nell’isola in 24 ore

Il bilancio di sangue è già allarmante: a Bosa perde la vita un 45enne di Ittiri finito contro un’auto. A Burcei, nello stesso tratto della tragedia di sabato, resta ucciso un 24enne di Barisardo

06 maggio 2013
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BOSA. Ancora sangue sulle strade dell’isola, dove tra sabato e domenica hanno perso la vita in tre terribili incidenti altrettanti centauri. L’ennesima tragedia di un fine settimana da dimenticare si è consumata dopo le 15 sulla provinciale 49 Alghero-Bosa, a una decina di chilometri dal capoluogo della Planargia, dove un motociclista di quarantacinque anni di Ittiri, Gian Battista Sechi, a bordo della sua Honda Transalp era diretto verso Bosa insieme con un gruppo di amici. La sua moto, secondo una prima ricostruzione, ha invaso la corsia opposta impattando contro un’utilitaria diretta al centro catalano. Scattati i soccorsi nella zona è atterrato l’elicottero dei Vigili del Fuoco con a bordo l’equipe medica del 118. Ma per il centauro non c’è stato nulla da fare.

I rilievi sono stati eseguiti dai carabinieri della stazione di Bosa coadiuvati dai militari della aliquota radiomobile di Macomer. Il terribile incidente è avvenuto sulla provinciale Bosa-Alghero, al chilometro dieci, poco dopo le quindici e trenta di un sereno pomeriggio di sole. Gian Battista Sechi, insieme ad alcuni amici motociclisti, proveniva da Alghero. Il gruppo ha deciso di percorrere la litoranea in direzione Bosa. Poco prima del luogo della tragedia i centauri si sono fermati per ammirare il panorama lungo la costa. Quindi, intorno alle quindici e trenta, hanno ripreso la marcia verso la città del Temo per un’ulteriore sosta. Nell’affrontare una delle curve, che immettono poi nel rettilineo da cui si può accedere all’ampio belvedere su Baia Managu e la selvaggia costa del Grifone, Gian Battista Sechi ha perso il controllo della sua Honda, secondo una prima ricostruzione dei carabinieri. La moto si è quindi scontrata con una vettura diretta ad Alghero, con a bordo due turisti di nazionalità francese rimasti illesi.

Dopo il forte impatto il centauro è rimasto esanime sull’asfalto e le sue condizioni sono apparse subito gravi. Immediata la richiesta di soccorso, che ha visto mobilitato un elicottero dei vigili del fuoco decollato da Alghero con a bordo l’équipe per gli interventi sanitari d’emergenza. Il mezzo aereo è atterrato dopo qualche minuto in una piazzola sterrata a due passi dal luogo dell’incidente. Ma per Gian Battista Sechi i medici non hanno potuto fare nulla, se non constatarne la morte dovuta probabilmente alle ferite interne. Sul posto sono giunte le pattuglie dei carabinieri della radiomobile di Macomer e della stazione di Bosa, l’ambulanza del 118 di Bosa e diversi agenti del corpo forestale della Regione. La strada, considerata la bella giornata, era particolarmente trafficata e per diversi minuti, per consentire i soccorsi e i rilievi, è rimasta bloccata alla circolazione.

A Bosa sono anche arrivati amici e parenti di Gian Battista Sechi. «Era in sella fin da piccolo, amava stare in moto. Si sarebbe sposato fra poco», sono state le parole del fratello, sconvolto per l’accaduto. Il magistrato di turno ha disposto il trasferimento della salma alla camera mortuaria. Dove, prima della restituzione alla famiglia, il medico legale ha eseguito gli accertamenti di rito. Intorno alle diciannove e trenta il carro funebre, scortato dai parenti e amici di Gian Battista Sechi, si è quindi diretto verso il cimitero di Bosa, mentre la moto e l’auto sono state caricate sul carro attrezzi.

La Bosa-Alghero è fra le strade più amate dai motociclisti per il particolare percorso e per le peculiarità naturalistiche e paesaggistiche che riserva. Tracciato che secondo gli amici Gian Battista Sechi conosceva bene e amava percorrere con la sua moto in compagnia di amici. Anche ieri il gruppo aveva deciso di percorrere la strada come probabilmente aveva fatto tante altre volte. All’uscita di una curva è accaduto l’imponderabile e l’esperto motociclista di Ittiri non è riuscito più a controllare la sua Honda Transalp, un mezzo noto per la sua managevolezza unita a sicurezza e buone prestazioni .

Il dolore per la morte di Sechi si è unito a quello per la morte di un altro centauro, poche ore prima, dall’altra parte dell’isola, nell’Orientale sarda, non lontano da Burcei. Un motociclista è morto a poca distanza da dove, appena il giorno prima, un altro appassionato di due ruote aveva perso la vita. Un weekend davvero da dimenticare per gli amanti delle moto della Sardegna.

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