La Nuova Sardegna

Sassari

Casa della Solidarietà, si sorride 400 volte

Casa della Solidarietà, si sorride 400 volte

Festeggiato il traguardo di dentiere, ma il sostegno ai poveri riguarderà anche la serenità familiare

25 settembre 2013
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SASSARI. Davanti al portone della Casa della Fraterna Solidarietà come ogni mattina la povertà timbra il cartellino. Anche quest’anno i pasti distribuiti saranno almeno 150mila, ma i bisogni ormai non si fermano al cibo. Innanzitutto occorrono denti buoni per mangiarlo, e quando non ci sono soldi per un pranzo, difficilmente ci saranno per una perfetta odontoiatria. Ecco perché proprio ieri mattina la Casa della Fraterna solidarietà ha voluto festeggiare un piccolo record: l’installazione della dentiera numero 400. Non è un traguardo da poco, a pensarci bene, perché tradotto in soldi significa aver investito sulla salute degli indigenti una cifra che si aggira al milione di euro. A sorridere insieme al quattrocentesimo paziente c’erano anche il sindaco Ganau, l’assessore ai Servizi sociali Poddighe, il presidente della Provincia Giudici, ovvero le istituzioni che più da vicino hanno supportano le iniziative della Onlus di Corso Margherita di Savoia. Il cui ventaglio di servizi ultimamente si è ampliato. Una delle novità riguarda la mediazione familiare. Infatti l’associazione sarda dell’Asmef darà sostegno alle famiglie il cui equilibrio è entrato in crisi a causa delle difficoltà economiche. «Si parla spesso di violenza tra le mura domestiche – spiegano gli operatori – questo fenomeno ormai ci riguarda molto da vicino, perché anche a Sassari la sofferenza parte da un punto di vista economico e poi si riverbera sul lato umano». Troppo spesso succede questo: il padre perde improvvisamente il lavoro, la vita coniugale cambia radicalmente e i legami entrano in crisi. «Quando poi ci sono di mezzo i figli, la situazione si complica ancora di più e le quattro mura rischiano di diventare un inferno». I professionisti dell’Asmef, spesso avvocati o psicologi, cercano di sanare il cortociruito di rapporti che si crea nelle famiglie in difficoltà, lavorando soprattutto sul piano della comunicazione tra i coniugi. Ma le consulenze comportano costi che le persone indigenti non possono permettersi, ed ecco dove nasce la collaborazione con la Casa della Fraterna Solidarietà. In verità la tutela legale offerta ai poveri non è una novità, ma fino ad ora si trattava di supporto su un diritto negato in materie di sussidi, pensioni, assistenza sanitaria, o fisco. L’attenzione per l’integrità familiare è un ulteriore servizio che si cala su una vera e propria emergenza sociale.

Ma le impellenze quotidiane sono anche altre. «Fa male vedere così tante persone che non sono in grado di pagare una bolletta della luce o dell’acqua – spiega il presidente della Casa della Fraterna Solidarietà Aldo Meloni – come si fa a vivere in una casa al buio o con i rubinetti a secco, soprattutto quando ci sono dei bambini? E ancora più straziante è vedere un malato che sventola le ricette bianche, e non ha i soldi per poter acquistare i medicinali. Sono situazioni aberranti, che non dovrebbero esistere». Nel suo piccolo la Onlus mette a disposizione un fondo da destinare per gli aiuti finanziari più urgenti. Ma lambendo il confine dei servizi sociali, l’associazione ha pensato di raccordarsi con il Comune per verificare insieme i casi specifici e gli effettivi stati di bisogno. (lu.so.)

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