La Nuova Sardegna

Sassari

Cadono alla prima curva dopo aver rubato la moto

di Luigi Soriga
Cadono alla prima curva dopo aver rubato la moto

Arrestati dalla polizia due ragazzi dopo un furto nell’autoscuola Formula 1

06 febbraio 2014
2 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Solo una settimana fa era stato arrestato dai poliziotti per un furto piuttosto singolare: aveva forzato la portiera di un’auto e si era impossessato di un autoradio. Roba da antiquariato del crimine, come non se ne vedeva dagli anni Novanta.

Ieri Davide Idda, 23 anni, originario di Tempio ma residente a Sassari, ne ha combinata un’altra. Con il suo amico Domenico Soro, 32 anni di Ardara, anche lui con altri procedimenti penali a carico, ha spaccato il vetro della porta d’ingresso dell’auto scuola Formula 1, in via Pascoli, ed è entrato all’interno del locale. Lì ha visto parcheggiata una Yamaha Mt 03 e non ha saputo resistere. Il motociclo, utilizzato evidentemente per le prove pratiche, aveva le chiavi di accensione inserite.

Ma prima di salire in sella, i due hanno dato un’occhiata intorno. Hanno notato la Vodafone Station, ovvero il modem utilizzato per la connessione Adsl e Wifi, hanno estratto la chiavetta portatile e se la sono infilata in tasca. Poi hanno acceso la motocicletta e sono andati via.

Purtroppo per loro non hanno fatto molta strada. Infatti sono riusciti giusto ad arrivare all’incrocio tra via Bellini e via Solari, ore mezzanotte e cinquanta, perché alla prima curva hanno perso l’equilibrio e sono finiti per terra. Il pilota non era nè particolarmente esperto e nè, soprattutto, sufficientemente sobrio.

Quando gli agenti a bordo di una volante della polizia sono passati nei paraggi, si sono subito avvicinati per capire cosa fosse successo e per prestare soccorso.

Ma immediatamente qualcosa non li ha convinti. E infatti dal controllo dei documenti dei due ragazzi e dalla verifica del libretto del motociclo, i conti non tornavano. Quest’ultimo infatti risultava intestato all’autoscuola Formula 1.

I poliziotti hanno fermato i due giovani, contattato il titolare e sono andati a fare un sopralluogo in via Pascoli. La serranda elettrica era danneggiata, il vetro della porta d’ingresso distrutto e vicino, per terra, c’erano anche alcuni pezzi della moto.

In più, dopo la perquisizione, dalla tasca di uno dei due ragazzi è spuntata anche la chiavetta Vodafone. Forse collezionare delle prove più schiaccianti sarebbe stato impossibile. E infatti l’indomani mattina, davanti al giudice Castagna, gli avvocati della difesa hanno optato senza pensarci un attimo a patteggiare la pena.

E il magistrato ha convalidato l’arresto e disposto per Davide Idda e Domenico Soro quattro mesi di reclusione e 200 euro di multa. Dopodiché ha sospeso la pena e ordinato l’immediato rilascio dei ragazzi.

Verso le elezioni

Tredici sardi in corsa per uno scranno nel Parlamento europeo: ecco tutti i nomi

di Umberto Aime
Le nostre iniziative