Cadono alla prima curva dopo aver rubato la moto
Arrestati dalla polizia due ragazzi dopo un furto nell’autoscuola Formula 1
SASSARI. Solo una settimana fa era stato arrestato dai poliziotti per un furto piuttosto singolare: aveva forzato la portiera di un’auto e si era impossessato di un autoradio. Roba da antiquariato del crimine, come non se ne vedeva dagli anni Novanta.
Ieri Davide Idda, 23 anni, originario di Tempio ma residente a Sassari, ne ha combinata un’altra. Con il suo amico Domenico Soro, 32 anni di Ardara, anche lui con altri procedimenti penali a carico, ha spaccato il vetro della porta d’ingresso dell’auto scuola Formula 1, in via Pascoli, ed è entrato all’interno del locale. Lì ha visto parcheggiata una Yamaha Mt 03 e non ha saputo resistere. Il motociclo, utilizzato evidentemente per le prove pratiche, aveva le chiavi di accensione inserite.
Ma prima di salire in sella, i due hanno dato un’occhiata intorno. Hanno notato la Vodafone Station, ovvero il modem utilizzato per la connessione Adsl e Wifi, hanno estratto la chiavetta portatile e se la sono infilata in tasca. Poi hanno acceso la motocicletta e sono andati via.
Purtroppo per loro non hanno fatto molta strada. Infatti sono riusciti giusto ad arrivare all’incrocio tra via Bellini e via Solari, ore mezzanotte e cinquanta, perché alla prima curva hanno perso l’equilibrio e sono finiti per terra. Il pilota non era nè particolarmente esperto e nè, soprattutto, sufficientemente sobrio.
Quando gli agenti a bordo di una volante della polizia sono passati nei paraggi, si sono subito avvicinati per capire cosa fosse successo e per prestare soccorso.
Ma immediatamente qualcosa non li ha convinti. E infatti dal controllo dei documenti dei due ragazzi e dalla verifica del libretto del motociclo, i conti non tornavano. Quest’ultimo infatti risultava intestato all’autoscuola Formula 1.
I poliziotti hanno fermato i due giovani, contattato il titolare e sono andati a fare un sopralluogo in via Pascoli. La serranda elettrica era danneggiata, il vetro della porta d’ingresso distrutto e vicino, per terra, c’erano anche alcuni pezzi della moto.
In più, dopo la perquisizione, dalla tasca di uno dei due ragazzi è spuntata anche la chiavetta Vodafone. Forse collezionare delle prove più schiaccianti sarebbe stato impossibile. E infatti l’indomani mattina, davanti al giudice Castagna, gli avvocati della difesa hanno optato senza pensarci un attimo a patteggiare la pena.
E il magistrato ha convalidato l’arresto e disposto per Davide Idda e Domenico Soro quattro mesi di reclusione e 200 euro di multa. Dopodiché ha sospeso la pena e ordinato l’immediato rilascio dei ragazzi.