«È una vicenda che addolora tutti, mancano vocazioni alla vita monastica»
Sassari, l'arcivescovo padre Paolo Atzei interviene sulla chiusura del monastero
SASSARI. «È una vicenda che addolora, per certi aspetti la Chiesa di Sassari e la stessa città e territorio, perché un Monastero è sempre un presidio incarnato, vivo, dell'Assoluto, della nuda fede e della sola grazia». Sono parole dell’arcivescovo Padre Paolo Atzei, che aggiunge: «La ragione vera, reale è la mancanza di vocazioni alla vita monastica. In tale contesto c'è da farsi un esame di coscienza come Chiesa turritana, come Clarisse cappuccine, se abbiamo fatto sempre tutto per evangelizzare, promuovere, accogliere e formare eventuali vocate».
«In questo momento chiudere il Monastero temporaneamente è un grande atto di carità e di gratitudine verso queste ultime, eroiche Monache - dice il vescovo - che hanno addosso tutto il patrimonio di quattro secoli di storia. Sia lodato Iddio per ciò che hanno costituito, per il segno di Dio che hanno evocato, per la vita altra da quella che vediamo e traffichiamo. Che Dio le rimeriti quaggiù e lassù!»