Nuova mazzata sulla casa, la Tasi si paga a giugno
Il Comune ha deliberato per tempo le aliquote e quindi non ci sarà una proroga Dalla nuova imposta incasserà 15 milioni di euro, più che dal gettito dell’Imu
SASSARI. Essere un Comune virtuoso paga. Questa volta però a pagare saranno i sassaresi. Essendo contribuenti in uno dei pochissimi Comuni italiani (appena il 10 per cento) che, ligi al dovere, hanno già deliberato e adottato le aliquote Tasi (la tassa sui servizi indivisibili), i sassaresi non potranno godere della proroga concessa dal governo Renzi per il pagamento del nuovo balzello municipale. Nei Comuni che non hanno ancora definito le aliquote i cittadini potranno versare la tassa a settembre, mentre a Sassari l’appuntamento con gli sportelli dei pagamenti è fissato improrogabilmente per il 16 giugno.
Ma quanto dovranno pagare i contribuenti sassaresi? A stabilire l’esborso dovuto dai suoi concittadini per le tasse locali è stato Giudo Sechi, il commissario straordinario che governa a Palazzo Ducale dopo le dimissioni del sindaco Ganau (volato con diecimila voti degli elettori alla presidenza del consiglio regionale) e il relativo scioglimento anticipato del consiglio comunale. Sechi in realtà non ha fatto altro che approvare il bilancio di previsione stilato dalla giunta comunale prima del congedo forzato.
Nel bilancio sono incluse le aliquote della Iuc, la fantomatica imposta unica comunale che racchiude Tasi, Tari (la tassa sui rifiuti) e Imu. Proprio la Iuc rappresenta la voce principale nel capitolo entrate: per il 2014 il Comune prevede di incassare oltre 52 milioni di euro con le imposte locali: 13 milioni 783 mila dall’Imu, 23 milioni 414 mila dalla Tari e 14 milioni 987 mila euro dalla Tasi.
A differenza dell’Imu, da cui sono esenti le abitazioni principali, la Tasi dovranno pagarla praticamente tutti i possessori, o detentori a qualsiasi titolo, di immobili, compresa, appunto la prima casa. Restano esenti solo i terreni agricoli.
Le aliquote stabilite dal Comune sono: il 2 per mille per le abitazioni principali; 1,5 per mille gli altri immobili; 1 per mille i fabbricati rurali a uso strumentale. La base imponibile su cui pagare la Tasi è definita come per l’applicazione dell’Imu, ossia rivalutando del 5 per cento la rendita catastale e moltiplicandola per un coefficiente che varia da 160 a 155, a seconda della categoria catastale dell’immobile. Non devono pagare la Tasi, i possessori d’immobili catalogati con le categorie catastali A1, A8 e A9, abitazioni non locate (a disposizione), aree edificabili, terreni agricoli e gli immobili appartenenti alla categoria catastale D5 e D8. Inoltre sono esenti dal versamento della tassa sui servizi indivisibili anche le famiglie che hanno un reddito Isee non superiore a 6 mila 501 euro.
Il regolamento per l’applicazione della Tasi contiene anche riduzioni che prevedono l’abbattimento della tariffa pari al 50 per cento per le abitazioni con un unico occupante; del 10 per cento per le usate stagionalmente o comunque in modo discontinuo; del 30 per cento per locali diversi dalle abitazioni e aree scoperte adibite a uso stagionale o a uso non continuativo ma ricorrente; del 50 per cento per abitazioni occupate da soggetti che risiedono o abbiano la dimora, per più di sei mesi all'anno, all'estero; del 70 per cento per i fabbricati rurali ad uso abitativo. La prima scadenza per i pagamenti è il 16 giugno, quando si potrà versare o tutto il dovuto o il 50 per cento. In questo caso il 16 dicembre bisognerà saldare il conto.