La città si riconsacra alla Madonna
Una folla immensa, forse ventimila persone, ha accompagnato in processione il simulacro della Beata Vergine Maria
SASSARI. Per la settantunesima volta Sassari ha “sciolto” il voto alla Madonnina del Grazie per aver preservato la città dai bombardamenti che solo proprio in quei giorni del 1943 stavano devastando le altre città dell’isola.
Un voto dell’allora arcivescovo Arcangelo Mazzotti ma che senza l’antica devozione dei sassaresi per la Beata Vergine Maria (come ha sottolineato l’arcivescovo padre Paolo Atzei) non avrebbe avuto il seguito di devozione popolare che ha da sempre contraddistinto la cosiddetta “festa del voto”.
E anche ieri una folla incredibile ha letteralmente scortato il piccolo simulacro della Madonnina delle Grazie, nel lungo percorso che dalla cattedrale di San Nicola conduce fino all’antico convento di San Pietro in Silki. Con un ritorno all’antico visto che dopo quarant’anni il simulacro della Vergine, dopo le soste davanti al Policlinico Sassarese e all’ospedale civile Santissima Annunziata, ha fatto nuovamente tappa davanti alle cliniche universitarie.
Una folla che ha accompagnato con la preghiera il simulacro della Beata Vergine Maria, preghiere scandite dalle associazioni di volontariato, dagli scout, dalle Confraternite, dai numerosi comitati di tutte le parrocchia della città. E, per rimarcare ancora una volta la devozione “storica” della città di Sassari alla Madonna , in apertura di processione tutti i Gremi. Quelli che sono protagonisti della Festha Manna, della discesa dei Candelieri; quelli che ambiscono a poter partecipare a quella che è una manifestazione di fede e un ringraziamento all’Assunta per aver liberato la città da una terribile pestilenza. Una lunga storia di fede, quella che lega Sassari alla Madonna. Un piccolo miracolo che si ripete all’ultima domenica di maggio, quando la città ringrazia ancora la Beata Vergine e si consacra alla Madonna delle Grazie. Inutile dare numeri, visto che ogni anno la piazza antistante la chiesa di San Pietro sembra sempre più piccola.
Padre Paolo Atzei, prima delle benedizione solenne con simulacro della Maddonina delle Grazie, ha voluto ringraziare la Beata Vergine Maria non solo per aver salvato la città dai bombardamenti, ma anche oper i 71 anni di pace che hanno fatto seguito alla tragedia della seconda guerra mondiale ma in questa festa di popolo si deve «incastonare la beatificazione di padre Francesco Zirano, martirizzato ad Algeri e che il 12 ottobre sarà beatificato a Sassari, in piazza d’Italia». Ma non bisogna dimenticare anche le cose meno belle, come la chiusura dopo 344 anni «del convento della monache cappuccine. Una scelta purtroppo inevitabile perché non c’era più nessuno in grado di assistere le consorelle più anziane – ha detto padre Paolo –, ma se troveremo altre monache pronte a venire a Sassari non attenderemo un giorno in più a riaprire il convento».
Infine un richiamo alla stretta attualità. Per la prima volta la Festa del Voto è coincisa con una giornata elettorale. «Quando abbiamo manifestato la circostanza al commissario e al questore – ha detto padre Paolo – questi non hanno avuto alcun dubbio: la processione si farà secondo tradizione. E così è stato. Ed è stato bello vedere dietro la statua della Madonna, diversi candidati che hanno voluto comunque venire in processione. Come ha detto Benedetto XVI, la politica è per il bene di tutti e per questo auguro a chiunque vinca, a chi sarà il sindaco di questa città di ricordarsi dei poveri, degli svantaggiati, dei disoccupati e dei cassintegrati, degli emarginati. Chiedo questo alla Beata Vergine delle Grazie, un dono agli eletti, un dono che vale anche per noi cittadini».
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