La Nuova Sardegna

L’assessore Arru non si è sottratto al confronto con i sindaci del territorio che ieri mattina avevano appuntamento nella sala Angioy della Provincia per discutere di sanità. L’argomento, manco a dirlo, è stato il destino dei piccoli ospedali. Ad aprire un dibattito che va avanti dai tempi del governo Soru – con assessore Nerina Dirindin – è stato il primo cittadino di Ittiri Tonino Orani. «Non so più come dobbiamo chiamare le nostre strutture – ha detto – ma mi lascia perplesso il fatto che alcuni ospedali sparsi per l’isola, come ad esempio quello di Sorgono, non abbiano perso il loro appellativo mentre Ittiri e Thiesi sembrano essere destinati a finire in un non meglio identificato limbo di tipo sanitario». Inoltre Orani ha anche posto l’accento sul fatto che i Comuni non riescono a cofinanziare con le loro risorse il progetto “Tornare a casa”. Sarebbe meglio, hanno detto, che i Comuni non ricevessero i soldi dalla Regione per distribuirli ai cittadini ma che potessero somministrare direttamente i servizi. Sulla stessa linea anche il sindaco di Thiesi Gianfranco Soletta che ha parlato delle carenze riguardanti l’emergenza-urgenza «con l’assurdo che per una colica renale o il sospetto di una frattura una persona debba trascorrere l’intera giornata nel pronto soccorso di Sassari contribuendo al suo affollamento». Sono intervenuti anche i sindaci di centri ancora più isolati come Nule, Bessude e quello di Ploaghe dove ha sede l’importante Centro di riabilitazione San Giovanni Battista. Alla presenza della presidente della Provincia Alessandra Giudici, l’assessore ha garantito un confronto continuo e l’apertura di tavoli divisi per materie e argomenti.(g.g.)