La Nuova Sardegna

Sassari

La rabbia gelida dei grandi esclusi del Pd

di Vincenzo Garofalo
La rabbia gelida dei grandi esclusi del Pd

I big dei “correntoni” bocciano la decisione del sindaco Nicola Sanna di lasciare fuori dall’esecutivo le altre aree del partito

13 giugno 2014
4 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Fiducia condizionata al sindaco e alla sua giunta e guerra aperta in casa Pd. All’indomani della prova di forza con cui il neo sindaco Nicola Sanna ha nominato i nove assessori, lasciando fuori lo zoccolo duro del Pd sassarese, i big dei correntoni esclusi sparano a zero sul nuovo esecutivo e promettono un comportamento responsabile ma libero del Consiglio comunale. Dichiarazioni che suonano come bombe a orologeria, visto che fra i 13 consiglieri del Pd, Sanna potrà contare solo su due fedelissimi (il civatiano Simone Campus e il renziano Mario Pala).

Commenti al vetriolo. La guerra non dichiarata alla giunta Sanna si legge nei giudizi che arrivano dall’interno del Pd. L’ex sindaco, Gianfranco Ganau, ha fretta di marcare le distanze: «Mi preme sottolineare che non ho partecipato ad alcuna trattativa per la composizione della giunta comunale di Sassari, né ho tantomeno stipulato accordi politici a riguardo», precisa laconico il presidente del Consiglio regionale. Le altre voci sono molto più dure: «Nominare la Giunta è competenza del sindaco, e in questo senso le scelte di Nicola Sanna vanno rispettate», premette il consigliere regionale Salvatore Demontis, dalla cui area provengono il più votato dei consiglieri comunali, Antonio Piu (1250 preferenze), e altri tre esponenti soriani. «Non credo però che nominando come assessori i trombati alle elezioni si possa parlare di cambiamento», prosegue l’ex assessore ai Lavori pubblici. «Sia chiaro che non è in discussione l’appoggio al sindaco, ma mai come ora il Consiglio sarà libero di esercitare a pieno la sua funzione di controllo e programmazione, votando secondo coscienza».

«I nomi ignorati». Sul rifiuto di Antonio Piu all’entrata in giunta, come proposto da Sanna, Demontis fa un’analisi personale: «Un consigliere non è obbligato ad accettare la carica di assessore. Piu non ha accettato la delega al Traffico perché, con molta serietà, ha valutato di non poter esercitare al meglio la funzione per cui è stato delegato dagli elettori. Abbiamo indicato altri nomi con attitudine a dirigere il traffico, ma Sanna non li ha presi in considerazione», spiega il consigliere regionale, prima di chiudere con una scarica ad alto voltaggio: «Mi sembra palese che l’obiettivo del sindaco fosse sin dall’inizio quello di far eleggere i trombati sovvertendo l’esito delle elezioni».

Caustico Giacomo Spissu. «Sanna – commenta l’ex presidente del Consiglio regionale – ha presentato la sua giunta come il cambiamento, la rottura degli equilibri dettati dalle correnti di partito, ma l’unica novità che vedo è che per la prima volta Sassari ha una giunta monocolore, il colore del sindaco».

«Contesto poco chiaro». «Le deleghe ai consiglieri Pd che non appartengono alla sua area sono state proposte in un contesto politico poco chiaro. Sanna, da solo, aveva stabilito che undici consiglieri eletti dai cittadini dovessero essere rappresentati in giunta con tre assessori», continua Spissu. «Prendiamo atto delle sue scelte e del fatto che si siano molte zone d’ombra in queste decisioni. È stato dato uno schiaffo agli eletti, con i quali il sindaco dovrà fare i conti in Consiglio, e agli elettori. In politica gli accordi non si fanno davanti al notaio, ma con la parola e con una stretta di mano. Sanna non ha rispettato i patti assunti subito dopo le primarie vinte per una manciata di voti, e grazie ai quali il partito ha accettato di candidarlo» conclude Spissu.

L’amarezza di Antonio Piu. Sgorga amarezza anche dalle parole dei consiglieri comunali Pd che hanno rifiutato un posto in Giunta: «La composizione della Giunta si decide con incontri e decisioni collegiali», spiega Antonio Piu. «Stimo molto Nicola Sanna, ma in quest’occasione non ho condiviso il suo metodo politico. Mi ha proposto una delega senza illustrarmi un progetto politico di squadra, senza fissare un obiettivo e senza spiegarmi come sarebbe stata composta la squadra. Io non sono in cerca di poltrone, sono stato eletto con 1250 preferenze che non si cancellano e che vanno rispettate». Stessi toni da Esmeralda Ughi: «Ci aspettavamo di essere convocati dal sindaco per un ragionamento su come amministrare la città. Abbiamo avuto solo contatti di tipo personale fuori da ogni logica politica. Avrei accettato la delega se la decisione del sindaco fosse arrivata al termine di una discussione collegiale, che non è mai avvenuta».

In Primo Piano
Dossier

Pedopornografia: 5 arresti e 51 denunce nel 2023, in aumento le estorsioni sessuali

Video

Sassari, presentato a Tottubella il Distretto rurale del Sassarese e del Golfo dell'Asinara con l'assessore Gianfranco Satta

Le nostre iniziative