La Nuova Sardegna

Sassari

In viale delle Vigne uno sfratto solo a metà

di Gavino Masia
In viale delle Vigne uno sfratto solo a metà

La polizia locale fa sgombrare dalla casa occupata i due figli maggiorenni Marito e moglie malata hanno 45 giorni di tempo per lasciare l’appartamento

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PORTO TORRES. Uno sfratto a metà quello eseguito ieri mattina dalla polizia locale nell’appartamento al secondo piano di viale delle Vigne, le cosiddette “case dei pensionati”, in ottemperanza all’ordinanza di sgombero firmata qualche mese fa dal sindaco Beniamino Scarpa.

Dal nucleo familiare di quattro unità che avevano occupato abusivamente quella casa sfitta, infatti, sono stati mandati via i due figli maggiorenni e disoccupati: il marito è rimasto accanto alla moglie, con patologie mediche di una certa gravità, ed entrambi hanno 45 giorni di tempo (fino al prossimo 18 agosto) per trovarsi un’altra occupazione e lasciare completamente libero l’appartamento.

La cronaca della vicenda, per certi versi kafkiana e drammatica, è cominciata intorno alle 9,30 di ieri mattina, col tratto finale di viale delle Vigne improvvisamente animato dalla presenza della polizia locale, servizio 118 e Soccorso Sardo per monitorare lo stato di salute della signora e il camioncino della Multiservizi pronto a portare via il mobilio. L’intervento del medico di famiglia, che attestava il precario stato di salute della signora, ritardava di fatto lo sfratto: verso le 11,30, però, entravano nell’appartamento il comandante della polizia locale, l’ufficiale sanitario e l’assistente sociale, e dopo mezzora uscivano tutti, assieme ai due figli di 32 e 35 anni con le borse piene della loro biancheria, lasciando marito e moglie in preda alla disperazione. Il signor Cabras è stato assunto tra i 700 operai del progetto di Forestazione, per quattro mesi, ma già all’inizio della prossima settimana dovrà portare la sua signora alla visita psichiatrica chiesta urgentemente dai medici. Una famiglia dignitosa e dal carattere bonario pur nel dramma dello sfratto quella dei Cabras, colpita in tempi di crisi sia dal problema della disoccupazione sia dalla mancanza di una abitazione dove vivere, che prima di occupare l’immobile sfitto abitava in uno scantinato malsano di via Balai.

Durante tutta l’operazione di sgombero era presente il consigliere comunale Massimiliano Ledda, amico d’infanzia dei due figli, che tra l’altro si è anche occupato di assicurare un pasto caldo ai due amici sfrattati che non sapevano realmente dove andare. Nelle ultime settimane la famiglia aveva qualche aiuto dalla Caritas della parrocchia di San Gavino, con alcune buste di viveri, per il resto padre e figli andavano a raccogliere lumache per potersi sfamare. Il signor Cabras lavorava come operaio a Fiume Santo, poi lavoratore socialmente utile e infine una piccola ditta individuale di edilizia finita male causa la crisi. Oggi si trova nella situazione di totale indigenza, con i figli loro malgrado a spasso e una moglie che ha necessità urgente di cure mediche.

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