Asi, scontro duro: «Ha deciso il Pd, ignorata la città»
Polemico documento dei capigruppo di maggioranza Incertezza sulla linea per l’uscita del Comune dal Consorzio
PORTO TORRES. Anche i capigruppo di maggioranza del consiglio comunale hanno preso atto, con grande rammarico, del mancato accoglimento delle richieste manifestate dalla politica locale di nominare una persona di Porto Torres alla guida del Consorzio provinciale industriale di Sassari. Non certo un fulmine a ciel sereno dopo le avvisaglie delle ultime settimane, ma un brutto colpo che deve sicuramente far riflettere tutti i partiti sui metodi di scelta che, sempre e comunque, tendono a penalizzare questa comunità. Nessun vittimismo da parte dei capigruppo di maggioranza, comunque, però tanta rabbia e accuse pesanti per una vicenda il cui capitolo fine sembrava già scritto prima di iniziare. «Sul nome del presidente del Cip avevamo anche mostrato tutte le possibili aperture verso l'opposizione – dicono i capigruppo –, rendendoci disponibili ad accogliere la nomina di un rappresentante proposto dal Pd turritano e chiedendo espressamente al consiglio d'amministrazione del Consorzio di basarsi, al momento della scelta del presidente, solo sul ragionamento della competenza e dell'appartenenza alla comunità di Porto Torres e non su colori politici». Una posizione rafforzata pure dalla decisione del consiglio comunale, che si era espresso all'unanimità a favore della nomina di un rappresentante della città. Eppure ciò non è avvenuto, e per gli esponenti della maggioranza la responsabilità è da ricercarsi in chi governa negli altri Enti-soci che fanno parte del Consorzio. «Per scarsa considerazione da parte dei suoi livelli superiori o per incapacità nell'effettuare delle scelte interne – accusano –, il Pd di Porto Torres non è riuscito a nominare un proprio rappresentante cittadino alla guida del Consorzio industriale provinciale, organismo le cui attività si svolgono per la stragrande maggioranza nella nostra città e che viene guidato da vent'anni da presidenti che non sono espressione di questa comunità». Quanto avvenuto, secondo i capigruppo, è sconcertante: «A prevalere sono stati gli interessi del Partito democratico di Sassari che ha mortificato il Pd di Porto Torres e, di conseguenza, la nostra città, la quale ancora una volta non potrà governare le sorti del suo territorio a causa dei giochi di potere attuati dallo stesso Pd». Una telenovela estiva destinata a proseguire, con il sindaco Scarpa che ha ricevuto il mandato dal consiglio per percorrere tutte le strade che possano portare a una uscita del Comune da tutti gli organismi del Consorzio. E nello scenario si inseriscono le parole dell’assessore ai Lavori pubblici Paolo Maninchedda, l’altro ieri nell’incontro sull’escavo portuale, che ha preannunciato la decisione della Regione di abolire i Consorzi industriali e restituire ai Comuni la potestà sulle loro aree industriali.
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