La Nuova Sardegna

Sassari

Cocco (Sel): l’Ente foreste va commissariato

Bono, il consigliere regionale attacca: serve chiarezza su incarichi e lavori, soprattutto nel Goceano

21 agosto 2014
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BONO. Invoca il commissariamento di Ente Foreste il consigliere regionale di Sel Daniele Cocco, autore di una interrogazione che chiede di chiarire pubblicamente «le vere ragioni che hanno sconvolto nomine e revoche di incarichi fondamentali all’interno dell’ente e la gestione dei lavori che hanno visto gravissime discriminazioni nei confronti di tantissimi comuni della Sardegna, Goceano in particolare». Il primo riferimento è la decisione di chiudere il parco macchine di Bena Maiore a Ozieri, «punto di riferimento strategico anche a livello di protezione civile»; il secondo è la «chiusura delle strutture adibite a falegnameria e officine per la lavorazione del ferro in Goceano, fermate con vaghe giustificazioni di problemi di sicurezza mentre si spendono ulteriori risorse per lavori affidati all’esterno»; per non parlare poi della «condizione delle piste, delle strutture e dei servizi idrici segnalata da diversi sindaci del Goceano, dove i lavori continuano ad non essere realizzati mentre si dà priorità a interventi non urgenti». Il tutto mentre nel territorio, e non solo, sono tante le decisioni «cervellotiche e di parte» prese da un ente che dopo il walzer delle nuove nomine non ha, a detta di Cocco, una guida autorevole e coerente e ha visto la soppressione o modifica di vari servizi e una «gestione incomprensibile» della pianta organica.

Il tutto, sottolinea Cocco, «senza alcuna strategia», cosa di cui nell’interrogazione fornisce parecchi esempi. Su tutti, la decisione di rinunciare al governo delle foreste demaniali, deciso «immotivatamente, se non per favorire l’attività di specifiche imprese, con reale pericolo per la loro conservazione e permanenza»: decisione che oltre a provocare il rischio di desertificazione potrebbe avere gravissime ripercussioni sull’assetto idrogeologico. A questo si aggiungono le vertenze con il personale, operai in particolare, e altre diatribe che «stanno comportando ulteriori criticità per le normali attività gestionali dell’Ente, con le conseguenti ricadute negative sull’intero territorio con rischi per le comunità anche nella lotta di contrasto alla piaga degli incendi boschivi». L’Ente Foreste, insomma, «ha bisogno di una riforma strutturale di ampio respiro, che preveda la programmazione di politiche legate alla valorizzazione ambientale e naturalistica della nostra isola». Per questo bisogna azzerare tutto, anche con il commissariamento, e bisogna farlo in fretta. (b.m.)

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