La Nuova Sardegna

SASSARI. «Ciascuno è chiamato a rispondere deontologicamente delle proprie scelte professionali: curare e assistere i propri pazienti che abitano nell’agro di Sassari è un dovere per chi si è convenzionato con il servizio sanitario nazionale». Così il sindaco di Sassari, Nicola Sanna, commenta la notizia relativa al medico di base della borgata di La Corte, il quale ammette di essere intenzionato a lasciare entro la fine del mese i locali che l'amministrazione comunale ha messo a sua disposizione per ricevere i pazienti, perché «stufo di pagare il canone per l’ambulatorio».

«L’amministrazione comunale - riprende il primo cittadino - per garantire un servizio essenziale come quello della salute, ha messo a disposizione del medico condotto il locale di proprietà del Comune a un canone calmierato (la cifra sarebbe di 500 euro ogni trimestre - ndr). Una disponibilità- continua il sindaco - motivata dal fatto che c'è un oggettivo disagio del professionista. Mi pare, però, che lo stesso medico dovrebbe ringraziare per questa disponibilità. Altri suoi colleghi, infatti, stando in città, pur non dovendo spendere eccessivamente per gli spostamenti, devono pagare però un affitto a prezzo di mercato».

Ma non è tutto: «Il Comune di Sassari - conclude Nicola Sanna - ha una notevole estensione territoriale e una popolazione sparsa in centri abitati lontani tra loro. Forse, per questo, l’agro, la Nurra e le sue borgate sono meno ambite dai medici di base. Ma ciascun medico di famiglia convenzionato con il servizio sanitario nazionale ha il dovere di garantire la sua prestazione in modo da essere facilmente raggiungibile dai pazienti residenti nell'ambito territoriale assegnatogli dalla Asl». Della questione si sta occupando anche il consigliere comunale dell’Idv Giampaolo Manunta, che ha raccolto le lamentele degli abitanti della zona.

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