La Nuova Sardegna

Sassari

«Ho seguito quei tre perché temevo volessero scipparla»

«Ho seguito quei tre perché temevo volessero scipparla»

SASSARI. «Ho notato quei tre tallonare la suora, che non si era resa conto di nulla, e ho pensato che avessero cattive intenzioni. Li ho tenuti d’occhio pensando che volessero scipparla, mai mi sarei...

17 ottobre 2014
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SASSARI. «Ho notato quei tre tallonare la suora, che non si era resa conto di nulla, e ho pensato che avessero cattive intenzioni. Li ho tenuti d’occhio pensando che volessero scipparla, mai mi sarei mai aspettato che avrebbero fatto ciò che hanno fatto». A.F., 26 anni, di Oliena, caporal maggiore dell’Esercito in servizio nella Brigata Sassari, ha lo stesso nome di battesimo, ma solo questo in comune, del diciottenne sassarese finito agli arresti domiciliari per avere dato fuoco al velo di un’anziana suora e per avere spaventato una ragazzina tentando di bruciarle i capelli.

Se l’altra sera non ci fosse stato A.F., forse la cronaca dell’episodio sarebbe stata diversa. A.F. infatti era libero dal servizio a passeggio con la sua fidanzata e il loro cane quando, in via Manno, ha notato tre ragazzi seguire la suora. «Ho capito che l’avevano presa di mira – racconta – e li ho seguiti, temendo che volessero borseggiarla». I pedinatori, quindi, sono stati pedinati a loro insaputa per un lungo tratto di strada. «Vicino a piazza d’Armi, uno dei ragazzi ha sfiorato il velo della suora con un accendino. Subito dopo c’è stata la fiammata – racconta il militare –. Mi sono precipitato: quando mi sono reso conto che la suora non correva più pericolo, l’ho affidata alla mia fidanzata e ho inseguito il giovane che aveva dato fuoco al velo. L’ho raggiunto in via Paoli e l’ho bloccato. Solo allora mi sono reso conto che anche un altro giovane si era lanciato all’inseguimento».

Quando è stato fermato, il diciottenne ha prima cercato di minimizzare l’accaduto e ha addirittura detto all’anziana suora che non aveva alcun motivo per piangere. «All’inizio non si era resa conto di niente perché era intenta a recitare il rosario – racconta A.F. – quando le ho mostrato il velo bruciato si è spaventata molto». «Non penso di avere fatto niente di speciale – si schermisce il caporal maggiore – solo il mio dovere». Il comandante della Brigata Sassari, generale Arturo Nitti, ha lodato «la chiara dimostrazione di coraggio, abnegazioe ed elevato senso civico dimostrati nella circostanza dal sassarino».

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