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Parco Fundone: il Comune deve pagare

OSSI. Il Tar Sardegna, nell’udienza del 29 ottobre scorso, ha esaminato il ricorso presentato da Pietro Piredda contro il Comune di Ossi per l’annullamento del decreto di esproprio di un proprio...

09 novembre 2014
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OSSI. Il Tar Sardegna, nell’udienza del 29 ottobre scorso, ha esaminato il ricorso presentato da Pietro Piredda contro il Comune di Ossi per l’annullamento del decreto di esproprio di un proprio terreno in località Fundone nell’area interessata alla realizzazione del parco comunale.

Nella sentenza il Tar (seconda sezione) tiene in considerazione il fatto che l’amministrazione comunale ha annullato in via di autotutela il provvedimento impugnato comportando ciò la cessazione della materia del contendere. Dichiara quindi definitivamente l’improcedibilità del ricorso. Per questi motivi condanna l’amministrazione comunale al pagamento delle spese di giudizio in favore del ricorrente, che liquida nella somma complessiva di 1500 euro oltre accessori di legge. Il contenzioso tra la famiglia Piredda e il Comune ha inizio nel 2009 con una trattativa per la cessione volontaria del terreno andata avanti sino al 2014.

Nel frattempo, scaduti i termini per la conclusione delle procedure espropriative, il Comune prorogava di due anni il termine ordinario per l’emanazione del decreto di esproprio per la realizzazione del parco comunale di Fundone, proroga poi annullata in autotutela il 21 marzo 2014 a seguito di ricorso. Non essendo intanto la trattativa giunta a buon fine nel giugno 2014 procedeva alla notificazione del decreto di esproprio e successivamente a un’ordinanza di sgombero dei terreni utilizzati per l’allevamento e il pascolo di bestiame.

Visto il ricorso al Tar proposto dai coniugi Piredda per l’annullamento, previa sospensione, di tale decreto e considerando che l’accoglimento di tale ricorso, essendo decorso il termine di cinque anni per l’emissione del decreto di esproprio, comporterebbe l’inefficacia della dichiarazione di pubblica utilità, la giunta comunale, con provvedimento dell’ 11 settembre scorso, delibera di revocare in autotutela il decreto di esproprio e di dare avvio alla procedura di legge al fine di giungere all’acquisizione “coattiva sanante” al patrimonio indisponibile del Comune del terreno di proprietà dei signori Piredda per la realizzazione del parco. Ma anche su quest’ultima delibera è nell’aria un ulteriore ricorso.Pietro Simula

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