La Nuova Sardegna

Sassari

Nuova sanità, è allarme: «Così si perde autonomia»

di Barbara Mastino
Nuova sanità, è allarme: «Così si perde autonomia»

Le opposizioni contestano la riforma: non piace il presidio unico con Alghero Il segretario cittadino del Psd’Az: «La giunta regionale dimentica le zone interne»

07 agosto 2015
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OZIERI. Anche a Ozieri c’è grande fermento intorno alle ultime novità provenienti dalla bozza di riforma della sanità regionale, soprattutto perché in essa sono contenuti una serie di provvedimenti che, in poche parole, significano una ulteriore forte perdita di autonomia per la direzione sanitaria dell’ospedale e del distretto. Mentre il sindaco e gli altri esponenti della maggioranza non stanno facendo mancare la loro presenza nei tavoli di dibattito che si stanno svolgendo in questi giorni, da Sassari a Tempio, in città le opposizioni fremono e chiedono un pieno coinvolgimento - in primo luogo della città tutta - nel dibattito che porterà alla definitiva formulazione della riforma.

Nella maggioranza in consiglio comunale ma all’opposizione in Regione ci sono i sardisti, che per voce del segretario cittadino Michele Testoni rivolgono un monito ai consiglieri regionali delle zone interne affinché «mandino a casa» la giunta regionale. Un esecutivo che «ha dimostrato - dice ironicamente Testoni - tutto il suo valore e le capacità in tutti i settori, ultimo caso la sanità. Se si parla di zone interne penso che la giunta proprio non sappia cosa siano, non sappia che esistono. Spero solo che fino ad oggi chi solo a parole si autonominava rappresentante delle zone interne tiri fuori un po’ di orgoglio e capisca che per territorio si intende non solo il paese di appartenenza ma un’area geografica».

Nella minoranza consiliare sono Forza Italia e il gruppo Ozieri Domani a farsi sentire per primi, chiedendo un dibattito (Forza Italia chiede una seduta consiliare aperta al pubblico) su una riforma che, come dicono i consiglieri Leonardo Farina e Nanni Terrosu, «è fortemente deludente e rappresenta uno schiaffo all’intero nord Sardegna e in particolare al presidio unico Ozieri-Alghero».

Si teme infatti che la riforma porterà all’unione dei reparti dei due presidi: un trattamento che non è stato invece riservato ad altre realtà del sud Sardegna (caso emblematico San Gavino, solo per citare l’esempio più eclatante).

Il gruppo Ozieri Domani, quindi, con i suoi quattro consiglieri, «rifiuta con determinazione questa proposta, frutto di una visione politica affetta da torcicollo e incapace, quindi, di guardare con equilibrio alle necessità di tutto il territorio regionale».

Un tentativo che va sventato, e per fare questo il gruppo Ozieri Domani dà la sua disponibilità a una battaglia unitaria «per riportare equilibrio nel disegno sanitario regionale, tenendo presente che non vogliamo accampare privilegi ma diritti».

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