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Sassari

Sassari, corse clandestine al Quadrato: è allarme

di Giovanni Bua
Sassari, corse clandestine al Quadrato: è allarme

Residenti esasperati: ogni notte macchine e moto si affrontano in gare rischiosissime e rumorose. Non ne possiamo più

02 settembre 2015
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SASSARI. Testa a testa alla Fast & Furious e burnout alla Valentino Rossi. Gincane solitarie, auto che sgommano, moto che piegano, freni che fischiano. E intorno un intero quartiere affacciato alla finestra, esasperato e spaventato, insonne e armato di telefonino. Pronto a filmare l’ennesima gara, appuntamento fisso della notte di piazzale Segni.

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Una pratica nota e antica quanto il rettangolone di asfalto tra lo stadio Vanni Sanna e il Palazzetto, dove tanti sassaresi hanno “tirato” il proprio motorino, o fatto qualche derapata in auto. Ma da qualche tempo la situazione sembra essere andata completamente fuori controllo. E, come sempre succede in questi casi, aumenta il rischio che, a forza di usare il Quadrato come un circuito di formula uno, qualcuno finisca per farsi veramente male.

Anche perché quelle che vanno in scena sono ormai vere e proprie gare, con staccate al limite e sorpassi, motori pompati quanto le teste di chi si cimenta, quasi ogni notte. Un giro, due al massimo. E poi via per non farsi beccare. Perché per le scarsissime forze dell’ordine in campo intervenire, soprattutto a tarda ora, è quasi impossibile. Arrivare con più di un’auto poi (basti pensare che la polizia, per tutto il territorio comunale, borgate comprese, di notte ha in servizio due equipaggi) è utopia pura. Poi dopo mezz’ora ci si ripresenta. E magari invece che correre si aprono i cofani e si pompano le radio. E le quattro ruote lasciano spazio in “pista” a scooter e moto.

Un vero incubo per le centinaia di residenti che vivono nei tanti palazzoni che si affacciano proprio su piazzale Segni. Uno di loro ha deciso, a nome di tutti, di dare battaglia. Filma le gare e le posta sulla sua pagina facebook, oltre a mandarle a polizia, carabinieri e polizia municipale. Di metterci la faccia non ha paura: «E ci mancherebbe pure – attacca Sandro Perra, che in via Nenni ci abita e ci lavora – Le gare notturne, e anche di giorno in piazzale Segni non si contano più. Ieri ho postato un bel video con partenza da fermo. Stanotte ho ripreso delle moto, ma è venuto un po’ mosso. Meno di due settimane fa ho beccato un’auto che girava da sola a velocità folle dentro il piazzale. È una cosa quotidiana, un incubo, un’ingiusta persecuzione. Io mi chiedo se non sia il caso di intervenire in maniera decisa. Per il rispetto delle regole innanzitutto, e del diritto alla sicurezza e al riposo dei cittadini. Ma anche per evitare che qualcuno di queste teste calde non si faccia davvero male». Le forze dell’ordine: «Le chiamiamo sempre, a volte arrivano, quasi sempre non possono far nulla. Serve un servizio coordinato, incisivo».

Il post circola in facebook, i commenti fioccano a centinaia e, a sorpresa (ma forse non troppa) tra i tanti che condannano, c’è chi dice ai “nonnetti” di andarsene a dormire e non disturbare i “ragazzi” che si divertono senza far male a nessuno. C’è chi si vanta di aver saltato tante volte le palette delle forze dell’ordine che cercavano di fermarlo.

Smargiassate da social, si spera, che danno però chiara misura che sono passati i tempi in cui al Quadrato al massimo si andava per tirar le marcie di Sì smarmittati e Cicloni neri e gialli, e che dietro queste folli corse notturne c’è qualcosa d’altro. Dentro cui chi di dovere farebbe bene, con attenzione, a guardare.

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