La Nuova Sardegna

Sassari

Rogo nel canneto, inizia la conta dei danni

di Salvatore Santoni
Rogo nel canneto, inizia la conta dei danni

Sopralluogo di Lipu e Forestale a Platamona. Il sindaco Morghen: l’integrità del Sic una nostra priorità

15 settembre 2015
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SASSARI. All’indomani dell’incendio che ha minacciato il canneto dello stagno di Platamona, all’interno del Sic inizia la conta dei danni. Ieri mattina c’è stato un sopralluogo congiunto del Corpo forestale con i vertici della Lipu Sardegna, la Lega italiana protezione uccelli, per valutare sul campo gli effetti del rogo. Avviate le verificate anche da parte del Comune di Sorso. «L’integrità del Sic è una nostra priorità», commenta il sindaco Giuseppe Morghen. Nel frattempo, i naturalisti hanno avvistato un pollo sultano e un airone bianco, entrambi in piena salute.

La Lipu. In particolare, gli esperti dovranno valutare gli eventuali effetti dannosi arrecati alla fauna che abita il Sic di Platamona. «Dalle prime informazioni, la zona di canneto colpita dalle fiamme sembrerebbe quella dove vive la specie del pollo sultano. Ora valuteremo se e quanti animali abbiano risentito del raid incendiario», spiega il coordinatore regionale Lipu, Francesco Guillot.

Gli uccelli. Nel frattempo alcuni appassionati e naturalisti hanno iniziato a scrutare l’orizzonte in cerca degli esemplari più importanti di cui si fregia il Sic. Uno fra tutti, il famoso pollo sultano, “preda” ambita dalle reflex degli appassionati di fotografia, che è stato avvistato e pare essere in piena salute. Fra il canneto che costeggia la strada litoranea ha fatto capolino anche un airone bianco, per niente indispettito dal nuovo look bruciacchiato della sponda sud.

Il Sic. Lo stagno e ginepreto di Platamona è una fascia di tutela di oltre 1600 ettari, che interessa i territori comunali di Sorso, Porto Torres e Sassari. Si tratta di una fra le più importanti zone umide del nord dell’isola, incoronata dalla direttiva habitat della Ue. La superficie su cui si sviluppa lo stagno è pari a circa 95 ettari; al proprio interno nidificano numerose specie protette. Sul resto dell’area, invece, sorgono dune sabbiose, foreste di pino e ginepro, le falesie di Balai e le prateria di posidonia di Sorso. L’incendio di domenica ha mandato in cenere 1,43 ettari – questa la stima definitiva del Corpo forestale – fra canneto e vegetazione palustre.

L’amministrazione. «L’incendio di domenica – commenta il sindaco – è stato prontamente soffocato dai mezzi di soccorso che hanno limitato i danni a una zona circoscritta, nonostante il forte vento che spirava da sud. L’area Sic è di pregevole interesse naturalistico». Nel frattempo, l’amministrazione comunale ha avviato una verifica parallela dei danni. «Le verifiche effettuate sinora – aggiunge il primo cittadino – non hanno riportato segni di dolo. Con il sopralluogo degli esperti potremo fare la reale conta dei danni e le valutazioni del caso. L’integrità del sito è una nostra priorità da anni: lo stagno e il ginepreto di Platamona sono costantemente curati e monitorati dal nostro Comune, con un piano di gestione dell’area recentemente aggiornato e approvato dall’assessorato regionale all’Ambiente».

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