La Nuova Sardegna

Sassari

Pronto soccorso veterinario, primo stop

Pronto soccorso veterinario, primo stop

Il Dipartimento di Veterinaria: «Non c’erano più le condizioni economiche per collaborare con l’Asl»

17 ottobre 2015
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SASSARI. Ieri era il primo giorno di cessazione del servizio di pronto soccorso veterinario della Asl. Ora si dovrà trovare un’alternativa immediata e continua da parte dell’Azienda sanitaria locale il pressing sui Comuni che, secondo legge, dovranno attivare canili e gattili in cui i veterinari potranno operare per la cura degli animali.

Intanto si chiude una collaborazione con il dipartimento di Veterinaria, che per cinque anni aveva assicurato la cura e gli interventi specialistici agli animali feriti e ammalati. La facoltà, infatti, non poteva più proseguire nell’attività aelle condizioni economiche richieste dalla stessa Asl n. 1. E si è trovata a dover riifutare la richiesta di proroga di un mese, che era stata avanzata dalla stessa Asl, tramite il servizio di igiene degli allevamenti e produzioni zootecniche.

«Una collaborazione proficua per entrambe le parti – afferma il professor Eraldo Sanna Passino – direttore del Diparitmento di Medicina Veterinaria –. Ma purtroppo i termini finanziari della convenzione non corrispondevano ai costi che sopportavamo per mantenere in piedi la struttura. Con sensibilità e impegno e nell’interesse degli animali noi e l’Asl abbiamo lavorato insieme, certi della necessità di offrire un servizio indispensabile, abbiamo fatto sacrifici e ci siamo messi a disposizione 24 ore su 24 per 365 giorni all’anno. E Sassari è stata per cinque anni l’unica struttura esistente per questo scopo. Ma un servizio di questo genere presuppone un finanziamento ben più consistente di quello che l’Asl ha avuto a disposizione per sottoscrivere la convenzione con il nostro Dipartimento».

Per la cura di cani e gatti, alla facoltà venivano corrisposti poco più di ventimila euro all’anno. Una cifra esigua rispetto alle esigenze, se si pensa che doveva essere pagato il personale e utilizzati i macchinari per la diagnostica.

«Ho più volte proposto alla Regione un progetto e un finanziamento più consistente, rifacendomi alle spese sostenute da altri pronto soccorso veterinari esistenti in Italia – afferma il professor Sanna Passino –. E non si parlava di cifre astronomiche, anzi, erano ben inferiori a quanto spende, ad esempio la Regione Umbria, per citarne solo una. Dispiace che non ci sia stata una risposta in tal senso. Il nostro Dipartimento avrebbe continuato volentieri ad assicurare un’assistenza di livello, ma a queste condizioni non era più possibile».

Ora l’Asl sta cercando la collaborazione di cliniche veterinarie private in sostituzione dell’università. Il bando per manifestazioni di interesse da parte di privati è stato già pubblicato e tra poco si chiuderà.

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