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l'opinione

Sottrarre Budelli al cemento: non servono soldi pubblici

Sandro Roggio
Una delle strutture che Harte vorrebbe realizzare sull'isola di Budelli
Una delle strutture che Harte vorrebbe realizzare sull'isola di Budelli

Piano Harte: curioso che chi ha contrastato con ogni mezzo il piano paesaggistico regionale, oggi suggerisca il pagamento del riscatto per salvare l'integrità dell'arcipelago maddalenino

30 ottobre 2015
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Budelli, un passaggio di proprietà insolito. E quindi il sospetto che l'isola, nell'arcipelago di La Maddalena, possa essere manomessa dal ricco acquirente straniero: Michael Harte giura di volere realizzare un osservatorio sulla biodiversità, ma chissà. Non basterebbe, secondo alcuni, il catenaccio di disposizioni per impedirgli usi impropri della piccola isola. Insufficiente la dura lex - si dice. Per difendere Budelli dal malintenzionato (?) dovrebbe essere acquisita al patrimonio pubblico.

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È il messaggio veicolato in questi mesi. Con i toni accesi dei soliti acrobati della politica politicante, pronti a tutto pur di ricavare qualche comparsa in tv. Fa gioco suscitare inquietudini: l'identità del popolo sardo minacciata, di più se si sollevano sospetti sullo Stato complice di chi insidia l'anima della Sardegna; set prediletto il sito archeologico di Mont'e Prama con migrazioni dove serve/quando serve. Gli stessi che una mattina si son svegliati a Budelli e hanno trovato l'invasor, sono stati inerti spettatori di varie razzie di paesaggi litoranei, accomodanti di fronte a recenti disegni palazzinari, molto devastanti, a Tentizzos, Liscia Ruja, Tuerredda, ecc.

Curioso che chi ha contrastato con ogni mezzo il piano paesaggistico regionale, oggi suggerisca il pagamento del riscatto per salvare l'integrità dell'arcipelago maddalenino. Penso alle volte in cui la legge ha dovuto piegarsi: o la borsa o la vita di un ostaggio carne e sangue.

E siccome in questo caso non c'è di mezzo la vita di nessuno, è giusto invocare il blocco dei beni, nessun sequestro in corso ma solo la cessione di un bene da un privato ad un altro. Meglio, comunque, non fidarsi del benefattore, e non ci vuole molto a scoprirgli le carte, e dire no a richieste incompatibili; costa molto meno che comprare l'isola.

Non importa se le simulazioni degli interventi, pubblicate su queste pagine, corrispondano alle reali intenzioni di Harte e dei suoi complici. Rassicurano invece le reazioni scandalizzate dell'opinione pubblica: dice un mio amico, veloce a fare le proporzioni, che è lecito aspettarsi la insurrezione popolare quando si presenteranno i progetti di altri investitori su luoghi altrettanto pregiati della Gallura, con regole a maglie più larghe.

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È sicuro che lì, a Budelli - nel Parco Nazionale di La Maddalena - valgono le severe disposizioni dello Stato (il decreto istitutivo del Parco), quelle della Regione (il piano paesaggistico), e i vincoli ambientali per corrispondere all'interesse comunitario per quel sito (Sic, Zps). Quanto basta per arrestare ogni proposito di allentare il quadro delle tutele di cui sono garanti i più alti organi istituzionali, che infatti smentiscono ogni volontà di aprire la strada alla più piccola speculazione su Budelli.

Il Parco Nazionale stia dalla parte giusta e non ci sarà alcun bisogno di spendere denaro pubblico per tutelare Budelli. Basta fare osservare le leggi. D'altra parte succede tutti i giorni nel mercato immobiliare: luoghi della Sardegna - pure bellissimi - sono venduti/comprati da privati. Spesso sono vincolati per impedirne inammissibili trasformazioni, altre volte no. E pure se si disponesse di abbondanti risorse non sarebbe possibile acquisire tutto, e ogni acquisto sarebbe una dichiarazione d'impotenza delle istituzioni a fare valere le regole.

Si sa, la ricchezza vera del Paese non è solo rappresentata da beni demaniali.

Tutti i giorni - a Venezia, Roma, Firenze, in Val d'Orcia, lungo il Brenta, nel Parco d'Abruzzo, ecc. - sono nel mercato palazzi celebri e luoghi eccellenti di proprietà privata; e ci mancherebbe che le amministrazioni pubbliche dovessero acquisirli per impedire di comprometterne la integrità.

Ciò non toglie che le istituzioni possano acquisire aree o edifici di pregio (e opere d'arte) per dare esempi di buona gestione o solo per ampliare collezioni pubbliche. Ma secondo un metodo di selezione; e con programmi di spesa non estemporanei, indifferenti agli annunci delle agenzie immobiliari.

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