La Nuova Sardegna

Sassari

Truffa aggravata, impresa denunciata

di Gian Mario Sias
Truffa aggravata, impresa denunciata

Nel mirino della Finanza una donna algherese, avrebbe fatto un utilizzo improprio di un finanziamento di 150mila euro

15 novembre 2015
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SASSARI. Per dirla nella maniera più semplice possibile, sempre stando a quello che dice l’accusa e che dovrà essere giudicato da un tribunale, si sarebbe comprata una barca per esclusivo uso personale con i finanziamenti comunitari ottenuti tramite la Regione. È l’ipotesi per cui i militari della sezione operativa navale di Alghero della guardia di finanza hanno denunciato la titolare di un’impresa algherese del comparto della nautica da diporto. Le indagini sull’azienda sono partite in seguito all’avvio delle attività che il reparto operativo aeronavale di Cagliari ha destinato al contrasto degli illeciti in materia di spesa pubblica. Sono state sottoposte a controlli alcune imprese sarde che hanno percepito finanziamenti pubblici, compresa quella interessata, per accertare che avessero utilizzato correttamente i soldi di cui hanno potuto beneficiare grazie al sostegno dell’Unione europea. Coinvolti nell’operazione, i militari della sezione navale algherese hanno scoperto le irregolarità attuate dalla ditta, hanno denunciato la proprietaria e hanno sequestrato i beni aziendali. Il finanziamento era stato ottenuto attraverso la partecipazione al bando pubblicato dalla Regione nell’ambito delle iniziative del Fondo europeo di sviluppo regionale, strumento programmatico che permette al governo regionale di canalizzare verso l’isola i fondi comunitari e di erogare stanziamenti pubblici a sostegno del sistema economico e produttivo isolano. Alla società denunciata dalle fiamme gialle era stato accordato un finanziamento di 150mila euro per un progetto di investimento che prevedeva l’acquisto di una imbarcazione e il suo utilizzo per lo svolgimento di charter velici all’interno dell’Area marina protetta “Isola dell’Asinara”. Tra le finalità indicate nel “business plan” presentato alla Regione erano stati inseriti come obiettivi la diffusione delle tematiche ambientali, la promozione turistica e la valorizzazione della cultura sarda. Ma tra gli elementi di forza del progetto c’era senz’altro anche il fatto che l’azienda puntava attraverso l’attività messa in piedi con quei soldi a incrementare i livelli occupazionali di un territorio messo in ginocchio da una crisi senza precedenti. Si tratta di elementi che hanno senz’altro contribuito ad accrescere il punteggio del progetto, consentendo così all’azienda di aggiudicarsi il finanziamento da parte dell’assessorato regionale della Programmazione. Al termine delle indagini, i finanzieri hanno accertato che la ditta è rimasta inattiva negli ultimi quattro anni e non ha mai assunto un neanche un dipendente. L’attività commerciale, di fatto, si limitava alla partecipazione a qualche regata o a manifestazioni velistiche attraverso l’affitto dell’imbarcazione a familiari o a persone legate ai titolari da rapporti di amicizia e conoscenza personale. Pochino per giustificare quel finanziamento, abbastanza per giustifica un’accusa per malversazione ai danni dello Stato e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, che sono i reati contestati dall’autorità giudiziaria, che ha disposto il sequestro preventivo finalizzato alla confisca dell’imbarcazione del valore di oltre 300mila euro, mentre sono in corso le procedure per recuperare il finanziamento pubblico percepito illecitamente.

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