La Nuova Sardegna

Sassari

Orrore e rabbia per gabbiano fatto esplodere a Siniscola. Ma c'è chi ricorda Jonathan

Il petardo legato al collo del gabbiano
Il petardo legato al collo del gabbiano

Suscita reazioni forti il video pubblicato sui social da due pescatori che sarebbero già stati individuati dai carabinieri. Una brutta storia che si contrappone a quella virtuosa del gabbiano salvato a Porto Torres

04 gennaio 2016
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SASSARI. Orrore, rabbia, richieste di punizioni severe, e anche minacce di vendetta: la terribile fine del povero gabbiano fatto esplodere in volo dopo avergli legato un grosso petardo suscita reazioni forti sul web, il luogo dove è stato pubblicato il filmato dell'orribile "impresa" di due pescatori sui quali adesso indagano i carabinieri di Siniscola.

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Pescatori che sarebbero già stati individuati e per i quali si profila una denuncia in base all’articolo 554 bis che punisce chi uccide animali «per crudeltà e senza necessità». Fatto indiscutibile nella triste vicenda del gabbiano, testimoniato dagli osceni sghignazzi con la quale viene accompagnata la morte del povero volatile.

Sul web volano accuse generiche di crudeltà verso gli animali rivolte ai sardi. Accuse che spesso colgono nel segno, visto che anche nell'ultimo periodo non sono mancati casi di atrocità in particolare verso i cani. Ma che fanno anche ricordare le storie virtuose, di segno completamente opposto.

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Come quella di un altro gabbiano, ben più fortunato, salvato e allevato in casa a Porto Torres da Giuseppe Carboni, 75 anni, un passato da tecnico con la Snam Progetti e l’Ansaldo, spesso in giro per il mondo e con esperienze al Petrolchimico di Porto Torres e a Fiume Santo.

Di Jonathan, come è stato ribattezzato, si può leggere la storia nell'articolo pubblicato a fianco. È stato liberato ed è diventato una star della spiaggia di Scoglio Lungo dove staziona una colonia di gabbiani che, per fortuna, almeno finora non ha dovuto guardarsi da crudeltà come quella denunciata lungo la costa baroniese. 

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