La Nuova Sardegna

Sassari

Mores, furto in gioielleria il bottino è di 25mila euro

di Barbara Mastino
Mores, furto in gioielleria il bottino è di 25mila euro

I ladri hanno sfondato la porta di ingresso usando una bombola come ariete All’esame dei carabinieri le immagini delle telecamere agli ingressi dei paese

22 gennaio 2016
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MORES. Bottino di circa 25 mila euro per il furto perpetrato nella notte tra mercoledì e giovedì ai danni della gioielleria Valenzani di Mores, di proprietà di Maria Caterina Scottu. Un’effrazione compiuta da ignoti intorno all’una di notte, in pieno centro (la gioielleria si trova all’angolo tra la via Garibaldi e il corso Vittorio Emanuele), ma della quale non ci sono testimoni. Eppure si è trattato di un colpo “rumoroso” - un cancello scassinato con un piccone, una vetrina sfondata e la porta d’ingresso abbattuta usando una bombola di gas - ma il furto è stato scoperto soltanto la mattina dopo le sette dalla proprietaria giunta sul posto. Immediato l’allarme e l’arrivo dei carabinieri della stazione di Mores e della compagnia di Bonorva e con il coordinamento del comando provinciale dell’Arma, ma una volta giunti alla gioielleria i militari non hanno potuto far altro che iniziare la conta dei danni e cercare testimonianze. Qualcuno nel vicinato ha riferito di aver sentito dei rumori e un’automobile che si allontanava, ma di non aver pensato a nulla di strano. All’una della notte di una normale giornata infrasettimanale sono ben poche le persone che girano per il tranquillo paese di Mores, ma evidentemente i malviventi sono stati attenti a non destare troppi sospetti e il rumore di un’automobile che accelera non è di per sé “anormale”. Il furto è stato abbastanza facile, perché l’ingresso della gioielleria non è video-sorvegliato e non è presente un impianto di allarme. Una condizione della quale forse i malviventi erano a conoscenza, eppure sembra per il momento inconcepibile che si tratti di abitanti del paese: un posto tranquillo, come detto, dove i più gravi crimini segnalati sono al massimo le effrazioni nei bar per svaligiare le macchinette slot machine o cambiamonete. C’è sgomento, quindi, tra la popolazione, che a memoria d’uomo non ricorda un fatto simile e che in queste ore sta esprimendo solidarietà alla titolare Caterina Scottu e ai figli Federico e Kety Simicic che con lei lavorano nella gioielleria di famiglia: il lavoro di tutta una vita. L’entità del bottino è apparsa subito elevata: circa 25 mila euro, come detto, ma si tratta di una valutazione sommaria perché saranno necessari alcuni giorni, e un po’ di pace in famiglia, per fare la conta effettiva. I ladri hanno portato via i gioielli esposti, bigiotteria compresa, e quelli conservati negli armadi, più il registratore di cassa, ma per fortuna non sono riusciti a trovare la chiave della cassaforte e a portare via beni ben più preziosi. Forse sono stati disturbati, o hanno pensato che un colpo in pieno centro potesse essere solo un veloce blitz prima che qualcuno desse l’allarme. Così non è stato, e ora i carabinieri indagano su tante piste per riuscire a identificare i malviventi e a recuperare il bottino. Al vaglio degli inquirenti ci sono anche le immagini delle telecamere di video-sorveglianza installate all’ingresso e all’uscita del paese: lo fa sapere il sindaco Antonio Demartis, che a margine del furto esprime solidarietà alla famiglia dei gioiellieri ma anche un certo stupore per quanto avvenuto. «Mores è un paese tranquillo - dice Demartis - ed è la prima volta che in paese si assiste a un furto del genere. I colpevoli non dovranno restare impuniti: siamo fiduciosi nel lavoro degli inquirenti e siamo a completa disposizione».

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