La Nuova Sardegna

Sassari

Rifiuti, prime multe contro i “furbetti”

di Giovanni Bua
Rifiuti, prime multe contro i “furbetti”

Fioccano le sanzioni per mancata differenziazione, orari di conferimento sbagliati, “migrazione” in altri quartieri o Comuni

01 marzo 2016
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SASSARI. Rifiuti gettati “fuori zona” o addirittura fuori dal territorio comunale di residenza, in orari sbagliati, smaltiti da attività commerciali varie come se fossero domestici, oppure più semplicemente non differenziati. Fioccano le prime sanzioni, elevate dai barracelli per conto del Comune, dopo il primo mese di controlli a tappeto sulla differenziata in città. Poche decine per ora, ma salate, dai 50 ai 500 euro. E soprattutto significative: in città la pacchia, che tiene inchiodate le percentuali di differenziazione sotto il 50 per cento con conseguenti e care penalità da pagare alla Regione, è finita.

Le violazioni sono state contestate da cinque squadre dei barracelli che, in media, sono operative ogni giorno in città e nell’agro nell’arco delle ventiquattro ore. Affiancate dalla polizia municipale già al lavoro da mesi per arginare il problema delle discariche abusive, del conferimento dei rifiuti fuori dagli orari previsti e di ogni altra violazione in materia ambientale. Le sanzioni sono arrivate in via Cilea a Santa Maria di Pisa per conferimenti fuori orario e da non residenti, in via Vardabasso per conferimenti da parte di non residenti, in via Asproni per conferimenti di non residenti e da parte di utenze non domestiche nei cassonetti stradali, stesse violazioni contestate in viale Umberto bassa, e ancora in via Sette Fratelli a Sant’Orsola per conferimenti fuori orari e di non residenti. A queste si aggiungono le sanzioni fatte nell’agro, nella strada vicinale Li Mucci per conferimenti fuori orario e a Viziliu per mancata differenziazione dei rifiuti. L’importo delle sanzioni, che può essere erogato a seconda della gravità del caso, varia tra i 50 e i 500 euro.

«La sanzione - afferma l’assessore all’Ambiente Fabio Pinna - è l’ultimo rimedio. Siamo convinti, infatti, che si debba prima passare attraverso un sistema di controllo che abbia uno scopo preventivo, che eviti le violazioni, quindi a quello sanzionatorio quando educazione, sensibilizzazione e avvertimenti non bastano più».

A preoccupare l’amministrazione comunale è soprattutto la “migrazione” dei rifiuti, cioè il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti non correttamente differenziati nei cassonetti stradali da parte di chi, invece, dovrebbe fare il porta a porta o, addirittura, proviene dai paesi limitrofi per scaricare l’immondizia nei cassonetti situati in zone periferiche di Sassari. «L’obiettivo è eliminare questo fenomeno - afferma Pinna - perché oltre a creare inquinamento ha un risvolto negativo sul decoro urbano e riduce la percentuale della raccolta differenziata».

Per fare questo il settore Ambiente sta avviando un’azione di controllo in quattro aree specifiche della città. La prima è quella di via Sette Fratelli a Sant’Orsola in prossimità della Buddi Buddi, seguono via Grazia Deledda alta, via Pirandello e zona via Milano alta. Sono queste infatti le zone più critiche, dove sono state registrate le violazioni più importanti. «Stiamo pensando di realizzare zone video-sorvegliate mobili - aggiunge il rappresentante della giunta di Nicola Sanna - quindi pattuglie in borghese e altre in divisa. Si inizierà anche a censire e a monitorare le aree più critiche, dove si creano discariche abusive, per estendere poi i controlli a tutto il territorio».

Per quanto riguarda i controlli su deiezioni canine, custodia dei cani e microcippature a breve inizierà un’attività più serrata da parte delle guardie ecozoofile. Sabato mattina, infatti, l’assessore comunale all’Ambiente ha incontrato alcuni rappresentanti delle squadre che operano in convenzione con il Comune e che già hanno dato la disponibilità per inziare l’attività. «Vogliamo - conclude Fabio Pinna - intensificare i controlli nelle aree del centro storico e nel quartiere di Monte Rosello: qui da oggi le guardie ecozoofile concentreranno l’attività di prevenzione e, nei casi estremi, di sanzione».

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