La Nuova Sardegna

Sassari

Corte d’appello, è stato di agitazione

di Nadia Cossu
Corte d’appello, è stato di agitazione

Gli avvocati hanno proclamato l’astensione dalle udienze per il 21 marzo: «Inaccettabile l’accorpamento con Cagliari»

05 marzo 2016
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SASSARI. A partire da ieri mattina gli avvocati del foro di Sassari sono in stato di agitazione. La decisione è stata formalizzata al termine dell’assemblea straordinaria convocata dall’ordine forense nell’aula della corte d’assise. Per il 21 marzo, inoltre, è stata organizzata una giornata di astensione da tutte le udienze.

«La corte d’appello di Sassari è a rischio, stando ai contenuti della bozza della commissione Vietti. Noi dobbiamo fare insieme una valutazione importante di un testo di legge che propone accorpamenti e che, soprattutto, non fa eccezioni». Le parole di Mariano Mameli, presidente dell’ordine forense di Sassari, preannunciano quella che sarà la battaglia dell’avvocatura del Nord Sardegna per mantenere in vita un servizio fondamentale per una grandissima fetta di territorio. Che, qualora venisse soppresso e accorpato a Cagliari, manderebbe in tilt il sistema giudiziario del Nord Sardegna con disagi inimmaginabili. Per questo dall’incontro di ieri mattina è venuta fuori anche la necessità di presentare una richiesta al sindaco di Sassari Nicola Sanna perché sia riconvocato il comitato a difesa della corte d’appello istituito a suo tempo quando in carica c’era Gianfranco Ganau.

Nella bozza di delega della commissione Vietti che contiene le disposizioni per la riorganizzazione della distribuzione sul territorio degli uffici giudiziari c’è uno spiraglio al quale Sassari (in riferimento alla sezione staccata della corte d’appello) potrebbe appigliarsi. Ed è contenuto nel comma A dell’articolo 1 quando si parla di riduzione del numero delle corti d’appello esistenti «secondo i criteri oggettivi dell’indice delle sopravvenienze, dei carichi di lavoro, del numero degli abitanti e dell’estensione del territorio, tenendo comunque conto della specificità territoriale del bacino di utenza». E sarebbe l’unico elemento, quest’ultimo, che giustificherebbe deroghe all’accorpamento. «Il consiglio dell’ordine – ha spiegato l’avvocato Mameli – ha raccolto materiale statistico e dati sul funzionamento della sede staccata di Sassari corredato da uno studio sulle distanze chilometriche, sui tempi di percorrenza e sui trasporti dal Nord Sardegna verso il capoluogo. Abbiamo consegnato tutto al consiglio nazionale forense».

Gli avvocati sassaresi non ci stanno a perdere e la battaglia, che per un attimo si era assopita viste anche le rassicurazioni del ministro Orlando nella sua recente visita in Sardegna, è ricominciata a tutti gli effetti. Il ministro a Cagliari aveva garantito il mantenimento dei tribunali di Lanusei, Tempio e Oristano. E aveva dato rassicurazioni anche sulla sezione distaccata della Corte d’appello di Sassari: non diventerà autonoma, ma nemmeno riassorbita all’improvviso dalla sede cagliaritana. Nessuno stravolgimento, in sostanza. Eppure il dossier della commissione Vietti sembra far vacillare quelle certezze.

Ecco perché ieri non è mancato l’appello alla politica: «Il presidente Pigliaru ci ha garantito massima attenzione e ha sostenuto che la sezione staccata della nostra corte d’appello non si può e non si deve toccare». Anche perché non sono soltanto Sassari, Gallura e Nuoro a non volersi spostare verso Cagliari. «Anche Cagliari – ha precisato Mameli – ha detto di non essere in grado, con le infrastrutture a disposizione, di sopportare l’eventuale accorpamento». Da qui la necessità di proclamare lo stato di agitazione per lanciare un primo importante segnale. Poi seguirà la giornata di astensione in attesa del 21 marzo quando il ministro riferirà in Parlamento.

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