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Il Tar respinge il ricorso di Poddighe contro l’Ersu

Il Tar respinge il ricorso di Poddighe contro l’Ersu

SASSARI. Ricorso inammissibile per mancanza di interesse e per difetto di giurisdizione. Il Tar Sardegna ha respinto il ricorso della società Zanfarino srl contro l’Ersu, presentato nel 2013, dopo...

09 marzo 2016
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SASSARI. Ricorso inammissibile per mancanza di interesse e per difetto di giurisdizione. Il Tar Sardegna ha respinto il ricorso della società Zanfarino srl contro l’Ersu, presentato nel 2013, dopo che la società amministrata dall’ex presidente provinciale di Confindustria, Stefano Poddighe, era stata esclusa dal bando per la ricerca di un’area su cui costruire il nuovo campus universitario. La Zanfarino srl si era fatta avanti proponendo per 17 milioni e mezzo di euro l’area di via Zanfarino occupata dallo stabile ex Inps. Poddighe poteva vantare un progetto edilizio già approvato dal Comune di Sassari, con tanto di concessione edilizia. Ma l’offerta fu ignorata dall’Ersu. Nel dicembre 2012 l’Ersu scelse l’area degli ex Mulini Azzena, all’ingresso della città, accettando l’offerta della Cator srl. Il progetto non andò comunque in porto in seguito all’opposizione del Consiglio comunale. La Zanfarino si era rivolta al tribunale amministrativo della Sardegna, contestando la sua esclusione, chiedendo l’annullamento della procedura con cui l’Ersu aveva individuato momentaneamente l’area ex Mulini Azzena e reclamando un cospicuo risarcimento danni. Il loro progetto, sostenevano nel ricorso, era l’unico che rispondeva a una delle caratteristiche fondamentali richieste dall’Ersu: l’immediata cantierabilità per realizzare una residenza universitaria, anche su struttura diffusa, di almeno 500 posti letto, nonché servizi accessori. Per i giudici del Tar però le richieste della Zanfarino srl sono inammissibili. Respinta la domanda di annullamento degli atti relativi alla scelta dell’area su cui realizzare il campus universitario, perché, spiegano i magistrati, da ciò i ricorrenti non trarrebbero alcun vantaggio: «Vedere annullati gli atti di una procedura esplorativa che, in quanto finalizzata alla ricerca di un’area da acquistare, non poteva portare ad alcuna aggiudicazione in capo alla medesima», è scritto nella sentenza pubblicata la settimana scorsa. E inoltre, «il procedimento, non conclusosi positivamente, non ha portato alla individuazione di un’area idonea e, anzi, l’Ersu ha indetto una nuova procedura cui la stessa ricorrente non ha partecipato». Inammissibile anche la richiesta di risarcimento danni, perché, trattandosi di eventuali responsabilità precontrattuali, la competenza è del giudice ordinario. Ora sulla vicenda si aspetta un altro pronunciamento del Tar: quello relativo al ricorso presentatodagli eredi Satta-Branca e dalla famiglia Segni contro la decisione con cui, nel maggio 2015 l’Ersu ha disposto di non aggiudicare l'ultimo bando per la ricerca dell’area-campus, cancellando di fatto la graduatoria che vedeva i ricorrenti in testa per realizzare il progetto da 40 milioni di euro nei loro terreni a Piandanna.

Vincenzo Garofalo

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