La Nuova Sardegna

Sassari

Strada su terreni mai espropriati, il Comune deve pagare i danni

di Donatella Sini
Strada su terreni mai espropriati, il Comune deve pagare i danni

Castelsardo, il Tar dà ragione ai fratelli Solinas e assegna un risarcimento da 18mila euro più interessi Sono i proprietari della zona in cui è sorta l’arteria che collega via Sedini e il lungomare Zirolia

31 marzo 2016
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CASTELSARDO. Il Tar ha recentemente dato ragione a tre cittadini che avevano fatto ricorso contro il comune per “il risarcimento di tutti i danni derivanti dalla illegittima occupazione e trasformazione dei suoli di loro proprietà”. Nel 2002 infatti, i fratelli Gianfranco e Giuseppe Solinas e la loro zia Maria Bitti, si sono visti approvare dalla giunta municipale “il progetto definitivo per i lavori di completamento della via Giua, sita all’interno dell’abitato comunale”. Il progetto interessava circa 1200 mq di loro proprietà, situate in una «posizione semi-periferica del territorio comunale ma, come rileva il consulente nominato del tribunale “ottimamente collegata al centro attraverso percorsi che consentono di raggiungerlo in auto in pochi minuti, posta a circa 80 metri da una scogliera con vista panoramica sul mare». Un’area, quindi, di non agevole utilizzo, per le sue caratteristiche orografiche ma di pregevole inserimento urbanistico. I terreni in questione ricadono infatti in “zona B3” e sono qualificati come “strada di piano”. Negli anni successivi al 2002 i lavori vennero portati a termine, con la costruzione della strada che tutt’ora collega la centralissima via Sedini ed il lungomare Zirolia, senza che «l’amministrazione – come si legge nella sentenza - abbia mai adottato alcun decreto di esproprio delle aree occupate».

I proprietari, per tutelare i propri diritti si sono quindi visti costretti a ricorrere al tribunale per chiedere il risarcimento di tutti i danni, patrimoniali e non. Il comune ha conseguentemente fatto resistenza al ricorso nominando il legale Giovanni Battista Pinna. Il processo è durato diversi anni durante i quali il tribunale ha anche nominato un ingegnere per la redazione di una consulenza tecnica che, una volta acquisita, ha permesso che la causa venisse finalmente posta a decisione. Il Tar ha quindi condannato il Comune a risarcire i proprietari di circa 18mila euro, aumentati dagli interessi legali, più il danno per il mancato godimento dei terreni a cui si aggiungono le spese di giudizio e naturalmente anche quelle per la parcella dell’avvocato nominato dal comune. Una decisione che però non soddisfa pienamente i ricorrenti che lamentano l’esiguità della cifra stabilita come risarcimento. «Non sono state seguite le direttive europee – lamenta Gianfranco Solinas – che prevedono un risarcimento congruo per la tipologia di terreno espropriato. Ci riserviamo quindi di percorrere altre strade legali per tutelare i nostri diritti di cittadini». Non è la prima volta che la famiglia Solinas-Bitti si contrappone al comune di Castelsardo per controversie simili, qualche anno fa infatti furono beneficiari di un risarcimento milionario per l’occupazione illecita da parte del Comune di un terreno di loro proprietà a Lu Bagnu dove oggi sorgono le case popolari della frazione.

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