Emergenza acqua, scatta il blitz dei vigili
Abbanoa, dopo la denuncia del sindaco avviso di garanzia a Ramazzotti. La polizia municipale ispeziona il potabilizzatore
SASSARI. Ora il braccio di ferro legale tra il Comune di Sassari e Abbanoa si fa più serrato.
Infatti ieri mattina, dopo che nei giorni scorsi il sindaco Nicola Sanna si era rivolto alla magistratura, è stato notificato l’avviso di garanzia all’amministratore unico del gestore idrico Alessandro Ramazzotti: il reato contestato è interruzione di pubblico servizio, per aver lasciato Sassari da sei giorni senza acqua potabile.
E sempre ieri mattina i vigili urbani, coordinati dal comandante Gianni Serra, hanno fatto un blitz nell’impianto di potabilizzazione di Truncu Reale. Su richiesta del pubblico ministero Cristina Carunchio, gli agenti hanno verificato il corretto funzionamento dei macchinari, e con l’ausilio di due consulenti tecnici, un chimico e un biologo, hanno effettuato una serie di prelievi all’interno dei vasconi. Questi accertamenti saranno utili per stabilire se lo sforamento dei parametri di potabilità dell’acqua avviene veramente durante l’attraversamento delle condotte logorate. Oppure se ci siano delle carenze all’origine, ovvero durante il filtraggio e la lavorazione della risorsa.
Questo tipo di analisi all’interno di Truncu Reale in genere viene svolto dalla stessa Abbanoa, mentre sui punti di prelievo della rete esiste il sistematico riscontro anche dell’Asl. La Procura, dunque ha voluto avere un monitoraggio completo della purezza dell’acqua in tutti i suoi passaggi. Molto probabilmente oggi proseguiranno le indagini della polizia municipale con dei campionamenti eseguiti nei punti strategici della rete.
Ancora oggi persiste il divieto di utilizzo dell’acqua per uso alimentare. Il sindaco Nicola Sanna non ha ancora potuto revocare il provvedimento e durante la Cavalcata, con oltre 100mila visitatori che hanno preso d’assalto i locali, i vari gestori si sono dovuti arrangiare per far fronte a questo disservizio. Il primo cittadino, che nel 2005 aveva dovuto emanare 36 ordinanze di non potabilità e che nel 2016 ha già dovuto reiterare più volte il provvedimento, alla fine ha deciso di formalizzare una denuncia. Abbanoa non solo non ha erogato acqua potabile, ma in non ha nemmeno predisposto un servizio alternativo ed efficiente per i cittadini, garantendo l’approvvigionamento con le proprie autobotti in tutti i quartieri.