La Nuova Sardegna

Sassari

Indagine Anac sul nuovo campus dell’Ersu

Indagine Anac sul nuovo campus dell’Ersu

L'Autorità anticorruzione vuol vedere chiaro sulla gara d’appalto per le residenze a San Lorenzo

02 settembre 2016
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SASSARI. L’Autorità nazionale anticorruzione ha aperto un’indagine sulla gara d’appalto per la progettazione delle residenze universitarie dell’Ersu, a San Lorenzo. L’Ufficio vigilanza lavori dell’Anac ha puntato i fari su Sassari in seguito all’esposto presentato dagli architetti genovesi, Paolo Fiorito e Roberto Melai, che hanno segnalato all’Autorità nazionale la presunta illegittimità della gara bandita dall’Ersu per un importo di 1 milione e 835 mila euro. Con quella cifra l’ente per il diritto allo studio universitario intende ottenere il progetto preliminare, definitivo ed esecutivo per costruire una residenza da 280 posti letto per studenti a San Lorenzo (costo totale dell’operazione 20 milioni), alle porte della città, proprio di fronte al Polo bionaturalistico universitario di via Piandanna. La gara d’appalto si è chiusa all’inizio di giugno ma l’incarico di progettazione non è stato ancora assegnato.

Al bando dell’Ersu hanno risposto sedici studi professionali, tutti candidati a mettere la firma in calce al primo dei progetti che dovranno sostituire definitivamente l’idea di costruire a Sassari un vero e proprio campus universitario. Su quel bando però sono stati espressi dubbi da più parti: oltre all’architetto Fiorito, hanno esposto le loro perplessità chiedendo addirittura all’Ersu la sospensione in autotutela del procedimento di gara, sia l’Ordine degli architetti di Sassari-Olbia-Tempio, sia la Fondazione architetti e ingegneri iscritti a Inarcassa.

La contestazione è la stessa per tutti: il disciplinare di gara violerebbe quanto stabilito dall’articolo 266 del DPR 207/2010 in tema di contratti pubblici. In pratica l’Ersu prevede una valutazione delle offerte in base a una serie di proposte progettuali, architettoniche e costruttive che, ha detta di coloro che contestano la procedura, non possono essere richieste con il tipo di bando scelto e pubblicato dall’ente. Secondo la tesi dei professionisti che hanno chiesto la sospensione del procedimento e presentato l’esposto all’Anac l’Ersu sarebbe dovuta ricorrere non a una gara per i servizi di progettazione, ma a un concorso di idee. L’Ersu in prima battuta si è difeso dalle accuse rivendicando l’indipendenza dell’ente nella scelta delle procedure di gara e spiegando che con il bando non sono richieste soluzioni progettuali vere e proprie.

La valutazione sulla legittimità o meno del bando è ora in mano all’Anac, anche se un eventuale riconoscimento di irregolarità da parte dell’Ersu non comporterà l’annullamento della gara: il bando è infatti stato pubblicato il giorno prima dell’entrata in vigore del Nuovo codice degli appalti, ed è quindi comunque al riparo da sanzioni e revoche, previste dalla nuova normativa. (v.g.)

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