La Nuova Sardegna

Sassari

«Nomine Sanità, basta liti cerchiamo la vera qualità»

di Giovanni Bua
«Nomine Sanità, basta liti cerchiamo la vera qualità»

Appello del coordinamento dei direttori dell’ospedale Santissima Annunziata di Sassari: l’incertezza gestionale rischia di far naufragare il sistema dell’assistenza

07 settembre 2016
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SASSARI. Chiarezza sui nomi, ma soprattutto sui i profili e le credenziali degli uomini chiamati a dirigere la nuova grande azienda nata dalla incorporazione dell’ospedale Santissima Annunziata nell’Aou, che deve erogare assistenza di qualità. La chiede il coordinamento dei direttori del plesso ospedaliero sassarese, alla luce delle recenti polemiche scoppiate al momento delle scelte dei direttori delle aziende ospedaliere e dell’azienda unica della Sardegna. «Le procedure di incorporazione dell’ospedale in seno alla Aou di Sassari – spiegano – avvenuta con grandi difficoltà logistiche e finanziarie, hanno dall’inizio creato in noi tante perplessità. Sono stati fatti grandi passi verso l’incorporazione con atti concreti, su tutti l’appalto per la costruzione del nuovo ospedale e sono state avviate procedure amministrative e contabili di razionalizzazione. Ma sono passi iniziali a cui bisogna dare un seguito».

«Il mancato adeguamento del protocollo d’intesa Regione-Università – continua la nota – e i ritardi nella predisposizione degli atti aziendali dovuti alla mancata definizione della rete ospedaliera, hanno alimentato l’incertezza sui ruoli gestionali assistenziali. Noi vogliamo rimarcare la centralità della Aou di Sassari nella offerta assistenziale per il centro/nord Sardegna e il ruolo fondamentale della componente ospedaliera, sia quella del plesso del Santissima Annunziata sia quella già presente in seno alla Aou, nella gestione dell’emergenza-urgenza e in quello storico di gestione delle patologie acute e croniche in elezione nella città di Sassari. Nella fase di definizione non già dei nomi, ma dei profili e delle credenziali degli uomini chiamati a dirigere questa nuova grande azienda che deve erogare assistenza di qualità, il nostro ruolo non è stato riconosciuto e a noi, custodi e attori dell’assistenza sanitaria pubblica vengono imposte solo soluzioni verticistiche». «È vero che la legge individua nella proposta della giunta e nella concertazione con il rettore i due momenti decisionali – chiude la nota – ma lungi dall’idea di esprimere nomi, vorremmo anche noi richiamare l’attenzione sull’importanza di individuare figure che abbiano competenze di gestione in grandi ospedali, magari dea di 2° livello, e che pongano i bisogni assistenziali del malato al centro dell’attenzione e delle scelte organizzative. Pertanto vogliamo rivolgere un appello a procedere con scelte condivise di alto profilo assegnando all’azienda anche le giuste risorse finanziarie indispensabili per svolgere il ruolo di hub previsto dalla programmazione regionale e senza le quali anche le competenze gestionali dei manager contano poco».

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